LO STATO BISCAZZIERE: LA MANOVRA E LE SLOT
IL GIOCO HA ORMAI COSTI SOCIALI DEVASTANTI NEL NOSTRO PAESE, MA LO STATO PREVEDE NUOVE CONCESSIONI DI SLOT E VIDEO LOTTERIE E ALLARGA LA RETE PER LE SCOMMESSE SPORTIVE E IL POKER LIVE
Da una parte l’offensiva della criminalità organizzata, dall’altra i costi sociali devastanti che sta producendo l’enorme diffusione di slot machine, poker on line, sale Bingo e scommesse varie.
Il grido di allarme della commissione Antimafia sul gioco non poteva essere più drammatico. Eppure anche nell’ultima manovra economica, quella approvata a tempo di record dal Parlamento, lo Stato incrementa le sue attività di biscazziere.
Tanto che si prevede un gettito di circa due miliardi in tre anni tra rinnovo delle licenze e nuove concessioni di slot e video lotterie, allargamento della rete per scommesse sportive e poker live. Nascerà anche un Superenalotto europeo e il nuovo Bingo a distanza.
E come se non bastasse nei supermercati stanno per arrivare le lotterie da acquistare in cambio del resto.
Un piano che stride con il quadro drammatico tratteggiato dall’Antimafia e dal suo presidente, Beppe Pisanu, il quale ha sottolineato come il gioco compulsivo sfrutti “ampie aree di disagio sociale, soprattutto tra giovani e anziani”.
Tanto che la partecipazione ai vari giochi registra un’impennata nei giorni di riscossione delle pensioni e sono tanti quelli che cadono nella ludopatia (circa 700 mila secondo le stime dell’Adusbef), in una dipendenza che sta diventando una vera e propria emergenza sociale.
Ma anche il Senato si era occupato del tema, approvando con voto bipartisan ben sei mozioni per chiedere al governo non solo di attivarsi contro il gioco d’azzardo illegale, ma anche di disincentivare la creazione di nuovi giochi.
Ma su quest’ultimo punto la manova sembra invece andare nella direzione opposta.
”Di questo passo — è sbottato ieri il senatore del Pdl Raffaele Lauro — l’offerta giochi arriverà anche nelle scuole, negli ospedali e nelle parrocchie. Mi auguro solo che restino fuori i cimiteri”. Ora, una volta approvata la relazione dell’Antimafia, in Parlamento potrebbe nascere una commissione di inchiesta sul gioco in Italia.
Ma è legittimo chiedersi se intanto lo Stato non debba rinunciare almeno in parte a queste entrate
Emilia Rivara
(da “Agli atti“)
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