CASELLATI: “SENZA UNANIMITA’, NON DECIDO IO, MA L’AULA”
IL PERCORSO DELLA CRISI: OGGI ALLE 16 CAPIGRUPPO IN SENATO… GRASSO PROPONE UNA TRAPPOLA ANTI-SALVINI
L’obiettivo è definire il percorso della crisi di Governo, ma potrebbe non bastare la giornata di oggi.
Alle 16 è prevista al Senato la conferenza dei capigruppo e gli occhi sono puntati sulla presidente di Palazzo Madama, Elisabetta Casellati. In una nota, la seconda carica dello Stato chiarisce però da subito che se non ci sarà unanimità fra i presidenti dei senatori dei partiti non sarà lei, ma l’Aula del Senato a doversi pronunciare.
La convocazione dell’Assemblea, nell’ipotesi in cui il calendario dei lavori non venga approvato in capigruppo all’unanimità , non costituisce forzatura alcuna, ma esclusivamente l’applicazione del regolamento” dichiara il presidente del Senato: “L’art. 55, Comma 3, prevede infatti che sulle proposte di modifica del calendario decida esclusivamente l’Assemblea, che è sovrana. Non il presidente, dunque”… “In un momento cosi’ delicato per il paese, l’unico metro possibile da adottare a garanzia di tutti i cittadini è il rispetto delle regole”.
Il senatore Pietro Grasso, in un post su Facebook, propone una ‘trappola’ che le opposizioni unite possono mettere in campo per impedire il blitz di Matteo Salvini per sfiduciare il Governo e andare al voto al più presto. “Se 5 Stelle, Pd e Misto sono scaltri, Salvini non potrà vincere questa partita e umiliare il Parlamento col suo 17% di voti” scrive il senatore di Leu, ex presidente del Senato Pietro Grasso (LeU), che già guarda a un voto dell’Aula di Palazzo Madama sul calendario: “Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia in Senato NON hanno la maggioranza di 161 voti necessaria per imporre nulla. Basterà contarsi prima: se i senatori di centrodestra sono meno degli altri si potrà votare il calendario in Aula, e fissare la discussione per il 20 agosto (o il 21, o il 22). Se invece sono di più, semplicemente se gli altri non entreranno in Aula il centrodestra non avrà mai il numero legale per il blitz, e saranno costretti a rimandare di giorno in giorno l’Assemblea. In questo modo Salvini, ogni giorno più nervoso e contestato, capirà che il Parlamento non è a sua disposizione, per ora”.
(da “Huffingtonpost”)
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