LE FIGURACCE A RIPETIZIONE DEI LEGHISTI SUL MES
INTERPELLATI DAL GIORNALISTA NESSUNO SA SPIEGARE COS’E’ IL MES, TUTTI SCAPPANO DALLA DOMANDA COME IL LORO CAPITONE
L’altroieri Matteo Salvini ha dato spettacolo sulle CACS del MES in un’intervista nella quale si capiva perfettamente che non sapeva di cosa stesse parlando.
Ma gli altri parlamentari leghisti come se la cavano? Sanno a cosa serve e cosa vuol dire MES?
Il Fatto Quotidiano, in un articolo a firma di Marco Franchi, racconta come hanno reagito a un paio di domandine tecniche alcuni degli eletti leghisti.
Alcuni hanno usato una tecnica collaudata ma sempre efficace: la fuga:
Il senatore Simone Pillon, organizzatore del Family Day e acerrimo nemico dei diritti dei gay, si blocca sul Mes, ma per motivi logistici, che pensate: “Mi scusi, sto scendendo dal treno, sto proprio materialmente scendendo”.
Il collega Andrea Ostellari, di professione avvocato, ci prova col vecchio trucco: “Non sento, mi sente? ”. Riproviamo: “Lei mi sente, dice? Sì, ma io non sento”. E mette giù. Stoico il deputato Marzio Liuni, che, seppur influenzato, riesce a sciogliere la sigla Mes e saluta rinfrancato dall’umana solidarietà che non consente di proseguire la conversazione.
Il giovane Andrea Crippa, onorevole classe ’86 e vicesegretario del Carroccio, è assai sincero: “A livello generale conosco l’argomento, ma se ne occupano principalmente le commissioni. Ecco se mi chiede le Cacs, le dico che è meglio rivolgersi a nostri tecnici, io seguo l’aspetto politico e la posizione del partito, che una e compatta”.
Igor Iezzi, che una volta si presentò in consiglio comunale a Milano col burqa per fermare la costruzione di un centro islamico, comincia spedito: “Il Mes è il meccanismo…”. Poi fa il simpatico: “Siete le Iene scritte?”. E cade la chiamata.
Ma qualcun altro ha anche deciso di rispondere:
Il deputato Eugenio Zoffili, che potrebbe insegnare sulle materie europee poichè per anni ha seguito l’europarlamentare Salvini come responsabile della segreteria anche se l’europarlamentare Salvini non era tra i più presenti, purtroppo non può affrontare le spine del Mes perchè “impegnato in una riunione importante”.
Il dottor Guido De Martini, oculista all ‘esordio a Montecitorio, ringrazia ma non compete con Salvini perchè sta per “entrare in aula”.
Il deputato Daniele Belotti, che si definisce un “talebano dell’Atalanta”, fa capire come funziona la struttura del Carroccio: “Le domande sul Mes sono belle domande. Il meccanismo europeo di stabilità è come il prelievo forzoso nei conti correnti del ’92 del governo di Giuliano Amato. E qui mi fermo, perchè se, oltre a ridere, volete spiegazioni inappuntabili potete parlare con i vari Alberto Bagnai, Claudio Borghi, Massimo Garavaglia, Giancarlo Giorgetti”.
(da “NextQuotidiano”)
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