IL COMITATO DELLE VITTIME LOMBARDE DI “NOI DENUNCEREMO”: “IN REGIONE CRIMINI CONTRO L’UMANITA'”
I FAMILIARI DELLE VITTIME SI RIVOLGONO ALLA CORTE EUROPEA: TRE GRAVI ERRORI, LA RIAPERTURA DELL’OSPEDALE DI ALZANO, LA MANCATA ZONA ROSSA, IL TRASFERIMENTO DEI PAZIENTI NELLE RSA
C’è l’ipotesi di crimini contro l’umanità , secondo il comitato ‘Noi Denunceremo’, nella gestione dell’emergenza coronavirus da parte della Regione Lombardia. In una lettera che verrà spedita lunedì il comitato, che chiede verità e giustizia per le vittime di Covid-19, domanderà alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e al presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo Ròbert Ragnar Spanò di vigilare sulle indagini attualmente in corso in Lombardia per determinare le responsabilità delle autorità sulla gestione dell’epidemia.
Si parla, in particolare, di tre scelte effettuate dalla Regione Lombardia che avrebbero esposto la cittadinanza a un maggiore rischio di contagio. Innanzitutto la riapertura dell’ospedale di Alzano Lombardo, dopo che lo stesso si rivelò essere uno dei più importanti focolai del nuovo coronavirus.
Quindi, la decisione di mantenere aperte (in concorso col governo) le attività produttive tra Alzano Lombardo e Nembro, nella Bergamasca, e la zona di Orzinuovi nel Bresciano, nonostante l’Istituto Nazionale della Sanità avesse consigliato all’esecutivo di chiudere anche quelle aree già dal 2 marzo. Infine, la gestione da parte delle Ats dei pazienti ricoverati, molti dei quali spostati dagli ospedali alle Rsa, nonostante già si conoscesse il livello di mortalità del virus, in particolar modo tra le fasce di popolazione più anziana.
Per il comitato guidato da Luigi Fusco, infatti, spostare pazienti positivi al coronavirus in ambienti dove al personale medico non erano stati forniti i dispositivi di protezione personale, come mascherine o guanti, è stata una mossa che, invece di limitare la propagazione del virus, ne avrebbe aumentato i contagi, condannando molti pazienti alla morte.
Gli articoli citati nella lettera, a cui fa appello il comitato, sono l’1, il 2 e il 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che riguardano il diritto alla dignità umana e alla vita, nonchè all’integrità fisica e psichica. Inoltre, viene citato anche l’articolo 32 della Costituzione italiana, secondo cui “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività , e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
(da agenzie)
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