IL DIRETTORE DEL COTUGNO DI NAPOLI: “I VACANZIERI? MOLTI IN PRONTO SOCCORSO”
“AI GIOVANI DICO DI NON FARE GLI STUPIDI, C’E’ TROPPO MENEFREGHISMO”
«Tra i ricoverati ci sono sia dei croati che vivono in Italia e che, forse, hanno avuto contatti con parenti tornati dalla Croazia sia un cittadino cinese. Anche in questo caso il contagio si sarà verificato all’interno della loro comunità . La maggior parte dei contagiati, comunque, sono italiani di rientro dalle vacanze, specialmente da Malta, Grecia e Croazia. Molti di loro, arrivati al nostro pronto soccorso, sono asintomatici o comunque con sintomi blandi. Ai giovani dico di stare attenti, c’è il rischio di ripiombare nell’emergenza e noi dobbiamo evitare un nuovo lockdown. Vi prego, non fate gli stupidi».
A parlare a Open è Maurizio di Mauro, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli (Monaldi — Cotugno — CTO) da cui dipende, appunto, l’ospedale napoletano Cotugno, un’eccellenza nella lotta contro il Coronavirus.
«In vacanza non hanno rispettato le regole»
«La responsabilità di questi ultimi contagi è dovuta principalmente a chi è stato fuori e non ha rispettato le regole. Sono molto preoccupato per la prossima settimana quando accoglieremo i contagiati dei primi 15 giorni di agosto. Il virus è ancora aggressivo, abbiamo avuto nel nostro ospedale anche ragazzi giovanissimi di 23-24 anni. Non avrei mai pensato di dover vivere una pandemia, pensavo di leggerla solo sui libri», ha aggiunto.
Poi si sfoga: «Ci vuole rispetto per medici e infermieri, ci fa rabbia dover tornare indietro dopo tutti i sacrifici fatti. La sera noto spesso assembramenti tra giovani che, ad esempio, si passano le bottiglie di birre come se nulla fosse. C’è menefreghismo, pensano di essere onnipotenti».
Età media 40 anni
Al momento «la richiesta di posti letto in ospedale è aumentata» ma «non c’è emergenza», almeno a Napoli. 11 i pazienti in sub intensiva (su 8 posti previsti dal piano predisposto per il Covid), 16 in ricovero ordinario (su 16 previsti), 2 in terapia intensiva di cui 1 intubato (su 8). L’età media dei ricoverati è di 40 anni, in terapia intensiva i pazienti ne hanno più di 80
(da agenzie)
Leave a Reply