IL NEMICO IN FAMIGLIA: IL 77% DEI FOCOLAI SI VERIFICA IN AMBITO FAMILIARE
SI RISCHIA DI RENDERE IL VIRUS IMMARCABILE… FARO SU EVENTI COME EUROCHOCOLATE E MARCIA DELLA PACE
Tra le pieghe del rapporto dell’Istituto superiore di sanità c’è un dato che trasmette tutta la difficoltà , tutta l’impotenza del Governo di fronte alla nuova ondata di contagi. Il 77,6% dei focolai, certifica l’Iss, avviene tra le mura domestiche.
“Di fronte a questi dati – spiega una fonte che lavora al dossier – rischiamo che qualunque tipo di stretta che deliberiamo affossi ulteriormente l’economia e non abbia un’efficacia sensibile nella limitazione dei contagi”.
Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese dice quel che nessuno nell’esecutivo aveva avuto finora il coraggio di dire: “Dobbiamo essere molto attenti perchè la preoccupazione è che questa situazione sfoci in rabbia sociale e lo dobbiamo evitare”.
Nelle ultime 72 ore i contagi sono raddoppiati, raggiungendo quota 5.372. Un dato preoccupante, ma i numeri di terapie intensive e ricoverati non è paragonabile a quello di sei mesi fa, concedendo un margine di tempo a Giuseppe Conte per decidere il da farsi.
Il titolare degli Affari regionali Francesco Boccia non ha escluso la possibilità di bloccare gli spostamenti fra Regioni. Lombardia, Campania e Lazio sono i territori monitorati più attentamente, e nella provincia di Latina è stata disposta una prima parziale serrata. “Un’ipotesi di scuola – precisa l’entourage del ministro – per dire che non escludiamo nessuna strada per contenere il contagio”.
La tendenza è preoccupante: i casi registrati tra lunedì e venerdì questa settimana ammontano a 18.441, la scorsa erano oltre 8 mila in meno, un mese fa si fermavano a 7.120. Rispetto a inizio settimana i nuovi positivi sono aumentati del 140%. “Tenere aperta l’Italia è responsabilità comune”, ha ammonito e ricordato Sergio Mattarella.
Per farlo, sono allo studio una serie di ipotesi che, nel nuovo dpcm atteso entro il 15 ottobre, affianchino l’obbligo di mascherine all’aperto.
Le principali riguardano limitazioni e contingentamenti per le grandi manifestazioni pubbliche e per quelle private che prevedano un nutrito numero di partecipanti.
Il Comitato tecnico scientifico ha sollevato una forte contrarietà su Eurochocolate e sulla Marcia della pace, due appuntamenti che attireranno in Umbria nel mese di ottobre, come anche la Festa del cinema di Roma potrebbe subire una stretta. Si stanno valutando misure anche per eventi privati, quali matrimoni, battesimi e feste di compleanno, tutte situazioni a rischio per il tipo di diffusione del contagio.
Sempre dal Cts in una riunione tenuta ieri è arrivato un secco no alla riduzione da 14 a 10 dei giorni di quarantena in caso di contatto con un positivo. Il capo della Polizia Franco Gabrielli ha annunciato il pugno duro nei confronti della manifestazione no mask prevista a Roma per sabato, dando disposizioni di disperderla se non verrà rispettato l’obbligo di mascherina.
Sulla scorta di tali valutazioni Luigi Di Maio ha annullato un evento a Matera che avrebbe dovuto riunire nella città lucana un buon pezzo di Movimento 5 stelle.
Nelle stesse ore è stato sconvocato, per indisponibilità dell’ultimo minuto di uno degli interessati, un vertice previsto da Conte con i capi delegazione e Boccia, che dovevano fare il punto della situazione e che potrebbe essere recuperato domani. “Nessun allarmismo, non ci sono provvedimenti da prendere in via emergenziale – spiega una fonte dell’esecutivo – ma dobbiamo iniziare a tirare le fila affinchè la situazione non sfugga di mano”.
Vincenzo De Luca ha annunciato una sorta di lockdown dei confini della Campania qualora il numero di contagiati dovesse superare i mille a fronte di meno di duecento guariti. “Vuole chiuderci in casa per salvarsi”, ha tuonato Luigi De Magistris in un’intervista ad Huffpost.
Ma il governo non vede male iniziative di questo tipo da parte dei governatori: contribuiscono ad arginare i contagi senza che il prezzo di consenso venga pagato da Roma. Sempre che basti. In caso contrario all’orizzonte potrebbero esserci altri interventi restrittivi: dal coprifuoco per i locali di somministrazione di cibo a contingentamenti per palestre, piscine e centri sportivi, fino ad arrivare a una riduzione della capienza massima dei trasporti pubblici, fissata attualmente all′80%. Misure non imminenti, che tuttavia si stagliano all’orizzonte degli eventi qualora la corsa del virus non dovesse rallentare.
(da “Huffingtonpost”)
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