AMADEUS: “SANREMO A MARZO OPPURE NEL 2022, SE POSTICIPI A MAGGIO DIVENTA IL FESTIVALBAR”
“IL FESTIVAL BLINDATO NON SERVE A NULLA”… OTTIMA IDEA, SI FACCIA TRA UN ANNO, GLI ITALIANI HANNO ALTRO A CUI PENSARE
Non vuole spostare Sanremo in avanti, ad aprile o maggio. Piuttosto meglio non farlo: è questa l’opinione di Amadeus che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dice la sua sul festival più complicato di sempre. “O tutti uniti per marzo o nel 2022”, afferma il conduttore aggiungendo che “sarà un Sanremo in sicurezza, con figuranti e distanziamenti. Sul palco ci sarà anche Matilda De Angelis”.
L’idea è quella di avere un pubblico di figuranti.
“Pensiamo a figure contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo nel rispetto del Dpcm. Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea, mentre la galleria sarà ovviamente chiusa. Dobbiamo offrire al pubblico a casa e agli artisti che sono sul palco la possibilità di avere uno spettacolo vero”.
Amadeus dice di essere sempre stato chiaro: “O Sanremo si fa in sicurezza – perchè la salute viene al primo posto – oppure non si fa”. Ma posticiparlo è fuori discussione.
“Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il Festivalbar. E poi chi ci dice che a maggio avremo lasciato le mascherine e potremo abbracciarci tranquillamente? Se così fosse firmerei subito, ma a maggio probabilmente saremo più o meno nella stessa situazione. Quindi spostarlo per trovarsi con gli stessi problemi non avrebbe senso. Chiarisco una cosa: non vorrei che sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi. Lo deve volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022”.
“Tante persone che mi chiedono di fare un grande Festival perchè la musica è in fin di vita. Il Festival blindato non serve a niente, non è uno spettacolo televisivo, passerebbe alla storia per il Sanremo del Covid, per il Sanremo della desolazione. Intorno al Festival da 70anni a oggi è sempre stato costruito uno spettacolo. Se in una partita di calcio mi togli il pubblico, mi levi le porte, riduci a 8 i giocatori e il pallone sì ma sgonfio, forse è meglio rimandare la partita”.
(da agenzie)
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