L’ALLEATO TEDESCO DI SALVINI ATTACCA DRAGHI: “RESPONSABILE DELLA SPESA SENZA CONTROLLI DELLA BCE, LA GERMANIA PAGHERA’ IL CONTO”
SCOPPIANO LE CONTRADDIZIONI: MENTRE SALVINI SI TRAVESTE DA EUROPEISTA, L’AMICO MEUTHEN CRITICA IL CAPO DEL GOVERNO DOVE VUOLE ENTRARE LA LEGA
Uno “scherzo” di cattivo gusto che alla fine “saranno i contribuenti tedeschi a pagare”. Il leader dell’ultradestra tedesca Jorg Meuthen ha accolto con palese irritazione la notizia dell’incarico affidato a Mario Draghi per formare il nuovo governo in Italia.
In Germania l’ex presidente della Banca Centrale Europea non ha mai riscosso particolari simpatie durante il suo mandato all’Eurotower e di certo non ne riscuoterà molte ore, quanto meno tra le file di Alternative fà¼r Deutschland.
Il leader del partito che già dai tempi della Bce definiva il banchiere “becchino dei risparmiatori tedeschi” pare non digerire Draghi nemmeno nella sua nuova veste di presidente del Consiglio.
La ragione di tanto malumore è il Recovery Fund, il fondo europeo che vede l’Italia tra i principali beneficiari per circa 200 miliardi (incluse le risorse che dovranno poi essere restituite).
“In Italia pensano di usare il Recovery Fund per sostituire i sistemi di riscaldamento”, scrive su Facebook Meuthen, riferendosi in maniera un po’ dozzinale al Superbonus edilizio al 110%. Una misura che, secondo l’eurodeputato tedesco, consentirà agli italiani che hanno una casa di proprietà di rifarsi impianti e caldaie a carico esclusivo dello Stato italiano, per questo “pagato in ultima analisi in misura considerevole dal contribuente tedesco! Che orgia di spesa senza senso, tutta a carico del Nord Europa e in particolare della Germania”.
Meuthen non è mai stato entusiasta del Recovery Fund che definisce un “trasferimento di ricchezza” dai Paesi del Nord a quelli dell’Europa meridionale, all’Italia in particolare “dove è risaputo che i cittadini detengono un patrimonio in media di gran lunga superiore” rispetto a quello dei cittadini tedeschi.
Non contenti però di questo “regalo”, gli italiani ora si affidano anche “al grande maestro dell’indebitamento, Mario Draghi”, ora chiamato a “costituire un nuovo governo e poi accontentare gli italiani” con i tanti miliardi pronti da spendere.
Si tratta dell’uomo “che ci ha condotto alla politica completamente errata della Banca Centrale Europea e che ha inondato l’eurozona di una mole eccessiva di denaro. Si tratta di uno scherzo, ma molto brutto del quale i tedeschi, che in misura considerevole saranno chiamati a pagare il conto, alla fine non potranno ridere”, attacca Meuthen.
Se l’incarico da premier irrita non poco il leader di AfD, di certo non lo rassicurerà sapere che il suo principale alleato in Europa si candida a far parte della nuova maggioranza.
L’apertura di Matteo Salvini a Draghi, forse persino preludio del suo ingresso nella squadra dell’esecutivo, rischia di mostrare ancora una volta tutte le contraddizioni insite nell’alleanza tra i partiti sovranisti al Parlamento Europeo.
Per un Meuthen molto critico, c’è infatti un Salvini che quasi tradisce entusiasmo per il nascituro Governo, ostentando disinteresse per chi nota la sua improvvisa svolta europeista.
La ragione è che da qui ad aprile si dovrà scrivere la versione definitiva del Recovery Plan italiano, e anche se in questa legislatura non dovranno essere spesi tutti i miliardi a disposizione di certo bisognerà programmare l’allocazione delle risorse, scegliere i progetti e i cantieri, definire commissari e cronoprogrammi. A quel tavolo è meglio esserci: “Preferisco essere nella stanza in cui si decide su quei soldi, i 209 miliardi del Recovery Fund, ”, ha detto Salvini.
Con buona pace dell’alleato europeo Meuthen.
(da “Huffingtonpost”)
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