MERATE, RINVIATO A GIUDIZIO IL SINDACO LEGHISTA CHE SPIEGAVA SU FACEBOOK COME AGGIRARE I DECRETI ANTI-COVID: “SE VI FERMANO DITE CHE STATE ANDANDO A TROVARE UN PARENTE”
RISCHIA FINO A 5 ANNI DI CARCERE PER ISTIGAZIONE ALLA VIOLAZIONE DI NORME… SI DIFENDE DICENDO CHE HA DATO “RISPOSTE INFELICI”
Massimo Panzeri, sindaco leghista di Merate, rischia una condanna da sei mesi fino a cinque anni di carcere. Il primo cittadino del comune in provincia di Lecco è stato rinviato a giudizio per istigazione alla violazione delle norme.
A deciderlo nel corso dell’udienza preliminare di ieri mattina nel tribunale di Lecco è stato il giudice Salvatore Catalano, di conseguenza, il prossimo 8 novembre, Panzeri dovrà comparire in tribunale, stavolta nella veste di imputato per i “consigli” pronunciati in un video diretto ai suoi concittadini durante una diretta Facebook in piena pandemia.
I fatti contestati, risalgono al primo lockdown in cui il Sindaco spiegava come evitare i controlli delle forze dell’ordine.
Alla domanda di un concittadino, che chiedeva se potesse andare in un negozio per far riparare un elettrodomestico rotto, Panzeri aveva consigliato: “Se la fermano non dica che sta facendo un giro, dica che sta andando a trovare un parente o un amico“. Risposte infelici: così il primo cittadino del comune lombardo ha derubricato a questa categoria i consigli di quei giorni. “A distanza di mesi, una delle due persone le cui domande mi hanno causato tutto questo, mi ha contattato e si è scusata, rammaricata, di avermi messo in difficoltà . Gli ho risposto di stare tranquillo. La colpa è solo mia che ho dato una risposta non appropriata. Ho ricevuto la solidarietà di tante persone che mi hanno confidato di trovare surreale tutta questa vicenda”. “Il mio avvocato ha cercato di contestualizzare il periodo in cui il video è stato trasmesso. Eravamo in piena pandemia. E dovevamo tutti rapportarci con le nuove norme dei vari Dpcm”
(da agenzie)
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