STASERA LA RESA DEI CONTI-CORRENTI TRA RENZI E TRAVAGLIO
OSPITI DELLA GRUBER A OTTO E MEZZO: SCINTILLE IN VISTA
Il colpaccio lo ha fatto Lilli Gruber. Dopo una settimana di polemiche e veleni (che hanno origini molto più lontane nel tempo, ma che gli ultimi “accadimenti” hanno rinvigorito) questa sera a “Otto e Mezzo” ci sarà il tanto atteso confronto – con probabilità altissime che si tramuterà in scontro – tra Matteo Renzi e Marco Travaglio. Il leader di Italia Viva e il direttore de Il Fatto Quotidiano saranno ospiti della trasmissione in onda su La7.
Storie tese, fatte di articoli e querele. Con loro, sempre tra gli ospiti di Lilli Gruber, ci sarà anche il direttore de La Stampa Massimo Giannini – e “alcuni suoi collaboratori e il quotidiano “La Stampa” per alcuni articoli pubblicati nel 2021, segnatamente: 7 marzo, 8 marzo, 9 marzo, 6 novembre, 7 novembre”, come spiegato dallo stesso leader di Italia Viva nella sua E-News di ieri – che nei giorni scorsi, ha ricevuto una “letterina” dall’ex Presidente del Consiglio con una nuova denuncia.
E nelle “cinque azioni legali” (le ultime di una lunga serie di querele) annunciate da Renzi, ce n’è anche una che riguarda proprio Marco Travaglio (anche in questo caso non si tratta di una novità).
Sicuramente si parlerà, in particolar modo, della pubblicazione del conto corrente di Renzi all’interno dell’edizione de “Il Fatto Quotidiano” di sabato 6 novembre.
Ma, inevitabilmente, si andrà anche a parlare dei viaggi all’estero – e non in qualità di senatore della Repubblica italiana – e dei suoi rapporti con l’Arabia Saudita. Ma anche della sua assenza, per questi stessi motivi, dal voto a Palazzo Madama sul ddl Zan. Insomma, la carne da mettere sulla brace sembra essere molta.
Il confronto-scontro Renzi-Travaglio non è una novità sull’emittente di Urbano Cairo e neanche all’interno della storica trasmissione condotta da Lilli Gruber. Nel settembre del 2016, infatti, l’allora Presidente del Consiglio e il giornalista de Il Fatto Quotidiano furono protagonisti del solito battibecco che, poi, è proseguito (ma a distanza) nel corso degli anni.
I tempi erano diversi, ma le posizioni sono rimaste sempre distanti anni luce. E le tensioni si sono avvelenate ancor di più negli ultimi tempi.
La pallina sul piano inclinato – di un rapporto mai nato – ha iniziato la sua accelerazione dopo la mossa di Renzi che (di fatto) fece cadere il secondo governo Conte. Da lì è partito, di nuovo, un gioco di accuse dati toni accesi e pungenti (fino al ricorso alla querela). E fino alla pubblicazione dell’estratto conto di Renzi della scorsa settimana.
(da NextQuotidiano)
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