GIORGIA MELONI INDAGATA PER DIFFAMAZIONE AGGRAVATA, AVEVA DATO DEL “TRUFFATORE” A UN SUO ALLEATO
ATTESA L’AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DELLA CAMERA, LA MELONI RINUNCERA’ ALL’IMMUNITA’ DELLA CASTA?
Il nome di Giorgia Meloni è stato iscritto nel registro degli indagati presso la Procura di Roma.
Come riporta Repubblica, la leader di FdI sarebbe indagata con l’accusa di diffamazione aggravata e il gip avrebbe chiesto alla Camera dei deputati di pronunciarsi per decidere se concedere l’immunità parlamentare alla leader del centrodestra.
Sotto accusa sarebbero finite le parole che Meloni ha scritto in un tweet il 2 giugno scorso sull’avvocato Fabrizio Pignalberi, ex esponente di Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone e poi fondatore di “Movimento Più Italia”, a seguito di un servizio televisivo della trasmissione “Le Iene”.
“Non avremmo potuto immaginare che fosse un truffatore“, il commento incriminato della leader di FdI.
Fabrizio Pignalberi, avvocato, ha una lunga carriera nel centrodestra. Prima si è avvicinato al Pdl, poi a Forza Italia e, infine, prima di fondare un suo Movimento, a Fratelli d’Italia.
Proprio nel 2017, il partito di Meloni lo ha scelto come consigliere comunale di Frosinone per poi lanciarlo in una promettente carriera nel Lazio: eletto membro dell’assemblea nazionale e nominato responsabile del partito nell’area Nord della Ciociaria.
L’avvocato avrebbe permesso un patto federale tra il suo neonato Movimento e FdI, garantendo l’elezione di Nicola Procaccini all’Europarlamento e, nel 2020, di tre consiglieri regionali in Emilia Romagna e Calabria
Ma la macchina si sarebbe fermato quando all’avvocato di Frosinone sono arrivate pesanti accuse per truffe, minacce, calunnia e appropriazione indebita.
Proprio per queste vicende, Pignalberi è stato protagonista del servizio de “Le Iene”.
La presidente di Fratelli d’Italia, dopo il servizio mandato in onda, avrebbe preso quindi le distanze dall’ex collega di partito scrivendo quel tweet.
Ma sembra che quelle parole non siano state gradite da Pignalberi, che si è sentito diffamato e ha presentato una denuncia presso la stazione dell’Arma di Piglio. L’avvocato infatti da tempo rivendica il diritto di essere innocente fino a sentenza definitiva, dal momento che ha ottenuto diverse archiviazioni e assoluzioni.
Spetta alla Giunta delle autorizzazioni di Montecitorio pronunciarsi entro novanta giorni e decidere se Meloni sarà tutelata dallo scudo parlamentare.
(da agenzie)
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