CONFLITTO DI INTERESSI SU SANTANCHE’ MINISTRO DEL TURISMO: “INACCETTABILE, E’ PROPRIETARIA DEL TWIGA”
FESTA GROSSA PER LA LOBBY DEI BALNEARI
La squadra è composta da cinque tecnici, cinque leghisti, cinque forzisti e nove ministri di FdI. Tra questi ultimi, una delle figure più criticate è stata Daniela Santanché, voluta da Giorgia Meloni al Turismo.
Una nomina, la sua, che ha subito attirato le critiche di molti perché ambigua: la meloniana, infatti, è assieme a Briatore proprietaria del Twiga, stabilimento di lusso a Forte dei Marmi, e avrebbe quindi interessi in campo marittimo che mal si concilierebbero col ruolo istituzionale che le è stato appena conferito.
A sollevare perplessità sulla nomina di Daniela Santanché al Turismo era stato già nei giorni scorsi il co-portavoce di Europa Verde e parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli, che aveva detto: “È inaccettabile che al ministero del Turismo, e quindi del demanio marittimo, possa sedere chi ha interessi nel demanio marittimo, un settore che fattura tra i 7 e i 10 miliardi di euro mentre, con le concessioni demaniali, lo Stato incassa solo 100 milioni di euro, con un’evasione erariale di quasi il 50%. Attualmente, infatti, le concessioni demaniali costano tra 1 euro e 1,70 euro al metro quadro all’anno”.
Bonelli ha proseguito: “Il Twiga, lo stabilimento balneare di Briatore e Santanchè, paga un canone irrisorio di 17 mila euro l’anno mentre, ai consumatori, fa pagare ben 300 euro al giorno per una tenda. Ciò significa che, con gli incassi di meno di mezza giornata, il Twiga riesce a pagare il canone che versa allo Stato per la concessione della spiaggia per tutto l’anno. Come denunciamo da tempo, a noi pare che quelli di cui lei stessa gode siano privilegi inaccettabili”.
(da agenzie)
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