CENSURATA ANCHE LA FIABA DI BIANCANEVE
IN GRAN BRETAGNA LE FAMIGLIE BOCCIANO LE FAVOLE: SONO POLITICAMENTE SCORRETTE, DISEDUCATIVE E VANNO CENSURATE… IL 66% DEI GENITORI LE RITIENE A MISURA DI BAMBINO, MA IL 34% PENSA TRASMETTANO VALORI SBAGLIATI E PORTINO INCUBI NOTTURNI
Cade un ennesimo mito: le favole per i bambini di cui si sono nutrite intere generazioni sarebbero diseducative, politicamente scorrette e per questo devo essere censurate.
Se siete stati tirati su a forza di Biancaneve, Cenerentola e Cappuccetto Rosso, sappiate che siete degli/delle sfigati/e senza neanche appello.
In pratica vi avrebbero rincoglionito con letture sbagliate e diseducative: guardate come siete ridotti a causa delle favole…
Basta allora fiabe leggendarie con cui sono cresciuti milioni di bambini in tutto il mondo.
A stabilirlo è un sondaggio condotto dal sito inglese “The baby website” su 3.000 genitori con figli piccoli.
Il risultato parla chiaro: soltanto per il 66% degli intervistati queste favole sono a misura di bambino. Per un quinto sono inappropriate e trasmettono valori sbagliati, fino ad arrivare a un 17% che ritiene che possano persino portare ad incubi notturni.
Ecco qualche esempio della nuova “morale educativa”.
Cenerentola è una donna non realizzata che trascorre tutto il tempo a lavorare e pulire la casa della matrigna. Cappuccetto Rosso è spaventosa perchè va in giro da sola per il bosco al fianco del lupo che mangerà sua nonna.
Hans e Gretel è meglio evitarli perchè sono due bambini abbandonati dai genitori. Non viene risparmiata nemmeno Raperonzolo, bellissima principessa rinchiusa in una torre che riesce a liberarsi gettando dalla finestra al principe azzurro la sua lunghissima treccia, che viene definita troppo crudele. E pensare che la Walt Disney ha deciso di trarre da questa favola uno dei suoi classici cartoon la cui uscita è attesa per il 2010.
Infine c’è Biancaneve che prende in giro i sette nani per la loro altezza. La storia è tra le più bersagliate.
Un genitore su dieci pensa che il titolo della celebre favola che racconta di una principessa odiata per la sua bellezza dalla perfida regina e strega Grimilde, sia politicamente scorretta e quindi “occorra modificarlo”.
Un risultato desolante che si chiude con la dichiarazione senza appello di molti genitori: “Sono troppo tristi, non le leggiamo più”.
Qualcuno comincia però a ribellarsi e sostiene sul sito inglese “Le favole ci portano in un mondo fatato che stimola la nostra fantasia. I bambini amano farsi raccontare storie diverse ed è vergognoso che i genitori di oggi vietino storie che per secoli sono state raccontate ai più piccoli di tutto il mondo”.
Per i genitori intervistati la migliore favola da leggere è “Il piccolo Bruco Maisazio” di Eric Carle, autore di favole che hanno come protagonisti gli animali abitanti del bosco come “Il canto del piccolo Grillo” o “Dieci paperelle in alto mare” ( in attesa che anche qui la maggioranza dei genitori non decida di ammazzare anche tutti gli animaletti del bosco…).
Le fiabe più negative risultano invece essere al primo posto Biancaneve, a seguire Hansel e Gretel, Cenerentola, Cappuccetto Rosso, la Bella Addormentata nel bosco e La Bella e la Bestia.
Quando vi diciamo che le colpe del degrado della nostra società sono più dei genitori che dei figli…ora cominciate a crederci, eh?
Conservate le copie delle fiabe… tra qualche anno saranno reperti storici.
Salvo che i figli non preferiscano, di certi genitori, rimanere orfani… sarebbe la loro salvezza.
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