ABBIAMO LA PRIMA PREGIUDICATA DEL GOVERNO MELONI: AUGUSTA MONTARULI, SOTTOSEGRETARIA DI FRATELLI D’ITALIA ALL’UNIVERSITÀ, È STATA CONDANNATA IN VIA DEFINITIVA A UN ANNO E SEI MESI PER PECULATO
È L’ULTIMO ATTO DEL PROCESSO SULLE “SPESE PAZZE” DELLA REGIONE PIEMONTE. TRA GLI ACQUISTI “ECCENTRICI” CONTESTATI ALL’ALLORA CONSIGLIERA REGIONALE C’È ANCHE UN MANUALE DI GIOCHI EROTICI
Un piccolo sconto di pena, ma la condanna resta e ora è definitiva. La Corte di Cassazione ha pronunciato questa notte, intorno all’una, l’ultima parola sulla Rimborsopoli in Piemonte, la vicenda giudiziaria scaturita dalle cosiddette “spese pazze” dei consiglieri regionali in cui era coinvolta anche la sottosegretaria al ministero dell’Università e alla Ricerca Augusta Montaruli, all’epoca esponente di Fratelli d’Italia a Palazzo Lascaris.
Una condanna a un anno e sei mesi per peculato, un mese in meno rispetto a quanto stabilito dalla Corte d’Appello che se non ha dirette conseguenze sul suo ruolo di parlamentare, potrebbe creare qualche imbarazzo politico alla premier Giorgia Meloni, che l’ha voluta al Miur e a cui è legata da antica amicizia, fin dai tempi di Atreju.
Il caso scoppiò dieci anni fa quando la Procura di Torino spulciando i rimborsi dei consiglieri piemontesi contestò una lunga serie di spese.
Tra le spese contestate alla Montaruli per un totale di 41.552 euro (due cristalli Swarovski, una borsa Borbonese, ricevute e scontrini di bar, ristoranti e pub) anche i libri Mia suocera beve e Sexploration. Giochi proibiti per coppie, acquisti, soprattutto quest’ultimo, che hanno scatenato la curiosità pruriginosa di cronisti e colleghi.
La Cassazione, ieri, ha chiuso definitivamente quella lunga e per alcuni casi drammatica stagione giudiziaria scontando un mese a Montaruli che ora, dopo aver affrontato i magistrati, dovrà fare i conti con Giorgia.
(da Lo Spiffero)
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