IN PROVINCIA SPOPOLA TAFAZZI: HANNO PROVATO A INIBIRE AI DIPENDENTI E AI GRUPPI POLITICI DI ACCEDERE ALLA CASELLA ELETTRONICA GMAIL, CASO STRANO LA STESSA DEL NOSTRO SITO
L’OPERAZIONE SCATTATA STRANAMENTE VENERDI’ DOPO LE DECINE DI MAIL DI SOLIDARIETA’ PERVENUTECI IN SEGUITO ALLA RIAPERTURA DEL NOSTRO SITO…IN PROVINCIA E’ STATO DICHIARATO IL COPRIFUOCO? …SOLO GMAIL L’UNICA POSTA ELETTRONICA A CUI DALLA PROVINCIA NON SI POTEVA PIU’ ACCEDERE…BLOCCATI ANCHE I GRUPPI POLITICI CHE MINACCIANDO DENUNCE HANNO COSTRETTO ALLA RITIRATA TAFAZZI
I nostri migliori alleati nella battaglia di trasparenza che stiamo conducendo da mesi nei confronti di alcuni “gestori” dell’Amministrazione della Provincia di Genova – rimarcava un paio di giorni or sono un amico, profondo conoscitore dell’Ente – sono i “tafazziani” gestori stessi che ogni giorno se ne inventano una per bloccarci nell’esposizione dei fatti reali che accadono e finiscono immancabilmente per darsi delle martellate sugli attributi, aumentando la sensazione di avere sempre di più qualcosa da nascondere.
Prima cercando di farci tacere per sempre, seppellendoci nell’oscurità della violazione del diritto di cronaca e di critica sancito dalla Costituzione, ora con escamotage che fanno sbellicare dalle risate tutti i dipendenti.
Ma vediamo i fatti.
Dieci giorni fa riapriamo il nostro sito, oscurato illecitamente, e ci giungono oltre 50 mail di solidarietà per l’iniqua azione di cui siamo stati oggetto. Diverse ci giungono da dipendenti dell’Ente ( le potete leggere in uno degli articoli che seguono).
La nostra casella di posta elettronica è GMAIL, ovvero quello che Wikipedia definisce “un servizio gratuito di posta elettronica via web, gestito da Google”.
Ebbene che succede nei giorni seguenti?
Qualcuno in Provincia venerdì dà ordine al Centro elettronico interno di disabilitare Gmail, non anche altre caselle tipo Libero o Alice o altri.
No, solo Gmail…ma che strano.
Dipendenti che, avendo anch’essi Gmail, vogliono dare un’occhiata alla propria posta ne sono impediti, altri che se vogliono scrivere due righe a qualcuno che ha Gmail sono bloccati.
La stessa sorte tocca persino ai gruppi politici che, in qualità di pubblici amministratori, hanno diritto a non avere limitazioni.
Si impedisce persino a loro di consultare la propria posta su Gmail, violando il loro diritto di amministratore pubblico.
Senza dare alcun preavviso, qualcuno ha deciso di chiudere gmail senza ritenere di informare nessuno.
Un consigliere minaccia denunce e chiede spiegazioni: gliene viene fornita una esilarante, Gmail sarebbe una chat e il dipendente perderebbe tempo invece che lavorare.
In realtà Gmail contiene solo la possibilità di scambiare messaggi diretti con altro utente gmail in linea, ma non è una chat.
Esistono vere e proprie chat a centinaia, ma non ci risulta che quelle siano state oscurate. Come non sono stati oscurati altri servizi di casella elettronica, solo Gmail, quella che notoriamente abbiamo noi…che strana coincidenza.
Forse qualcuno ha paura che i dipendenti ci segnalino qualche anomalia?
Ma Tafazzi non sa che possono scriverci anche da casa o usando un altro servizio privato? Ma dovete sempre farvi riconoscere, possibile che non ne azzecchiate mai una? Resta il fatto che, in seguito alle proteste dei gruppi politici, l’accesso a Gmail viene nuovamente consentito con una rapida retromarcia e il tentativo operato solo su Gmail si rivela un boomerang. Non avete ancora capito che non ci sfugge nulla, neanche uno spillo che cade per terra? Figuriamoci quando vi colpite tafazzianamente e vigorosamente gli attributi se non si sentono poi da lontano i vostri gridolini…
Comunque vi informiamo che abbiamo inaugurato, per far fronte alle richieste di chi ci invia segnalazioni, una seconda mail, ovvero destradipopolo@libero.it, alla quale i lettori potranno scriverci. Così la prossima volta magari Tafazzi fa un pensierino anche alla posta di Libero.
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