POVERTA’ E DISAGIO SOCIALE: L’ARGENTINA E’ UNA PENTOLA A PRESSIONE: LE RIFORME ANNUNCIATE DAL PRESIDENTE ULTRALIBERISTA JAVIER MILEI, TRA PRIVATIZZAZIONI E RIDUZIONE DELLA SPESA, ACCENDONO LA RABBIA NEL PAESE
SCATTANO LE PROTESTE NEI SUPERMERCATI PER IL TAGLIO AGLI AIUTI ALIMENTARI, SI VA VERSO UN AUMENTO FINO AL 200% PER LE BOLLETTE ELETTRICHE, NEL PAESE SI REGISTRANO NUMEROSI BLACK OUT E INCIDENTI TRA LE FORZE DELL’ORDINE E I MANIFESTANTI CHE PROTESTANO
Dopo la sospensione decisa ieri sera, è ripresa la sessione della Camera dei deputati in Argentina per l’esame della legge Omnibus presentata dal governo che, per ottenere il voto favorevole da parte di gruppi del centro-destra disposti al dialogo, ha accettato numerose modifiche ed una forte riduzione degli articoli da oltre 600 a 385.
§A partire delle 12 (le 16 italiane), dopo gli interventi straordinari di vari deputati dell’opposizione, sono previste le dichiarazioni di 140 deputati, per cui è prevedibile che la discussione si trasformi in una nuova maratona di numerose ore, al termine della quale si dovrebbe approvare la legge in generale, per poterla poi esaminare successivamente articolo per articolo.
Nonostante la sospensione, sono continuati i contatti fra gli emissari del presidente ultraliberale argentino Javier Milei con i rappresentanti de PRO di Mauricio Macri, dei radicali (Ucr), di Hacemos Coalición Federal e di Innovación Federal, per rimuovere gli ultimi punti di divergenza, soprattutto per quanto riguarda le privatizzazioni e il numero di deleghe legislative assegnate all’esecutivo. Intanto partiti di sinistra, sindacati e movimenti sociali, culturali, ambientali e a favore dei diritti umani, sono tornati, come avvenuto ieri con forti tensioni con le forze dell’ordine, a concentrarsi davanti alla sede del Parlamento manifestando la loro opposizione alle riforme liberalizzatrici propugnate da Milei.
Mentre Buenos Aires è attraversata da una forte tensione politica col dibattito sulla legge Omnibus al Congresso, da un’intensa ondata di calore e numerosi black out, l’Unione dei lavoratori dell’economia popolare (Utep) si è mobilitata contro il ministero del Capitale umano guidato da Sandra Pettovello, denunciando il “taglio degli aiuti alimentari” alle mense.
La protesta dell’organizzazione sociale è arrivata di fronte ai supermercati in vari punti del Paese, con cortei e slogan (“Non si gioca con la fame dei bambini” tra i più ricorrenti), nel quadro dell’iniziativa “Pentole vuote”. Le organizzazioni hanno protestato anche sotto il ministero, e Pettovello le ha raggiunte all’ingresso, per avvertire che è disposta ad “occuparsi degli affamati”, ma “non dei leader” delle organizzazioni.
Il governo dell’Argentina applicherà aumenti di oltre il 200% sulle bollette elettriche e del 150% su quelle del gas a partire da febbraio, a cui si aggiungeranno aggiornamenti mensili. E’ quanto si apprende dal rapporto pubblicato dal Fondo monetario internazionale (Fmi) dopo la revisione dell’accordo che ha concesso ieri ulteriori 4,7 miliardi di dollari in prestito a Buenos Aires. In cambio degli stanziamenti infatti, Buenos Aires si è impegnata a ridurre i sussidi energetici in modo che non superino lo 0,5% del Pil. Nell’ambito dell’accordo il governo – d’intesa con il Fondo – ha confermato che sarà a breve rimosso il ‘cepo’ cambiario, meccanismo che restringe l’accesso alle valute straniere in vigore dal 2011. Le restrizioni hanno come obiettivo principale quello di controllare l’uscita di denaro dal Paese e evitare le speculazioni con il dollaro.
A Buenos Aires si registrano nuove tensioni tra le forze dell’ordine e i manifestanti che protestano contro la legge Omnibus, bloccando la strada in prossimità del Congresso, nel secondo giorno di discussione del progetto di legge. Secondo la stampa locale ci sono almeno un ferito ed una persona fermata.
Le forze di sinistra nel corso del dibattito alla camera dei Deputati chiedono un intervallo per capire cosa stia accadendo fuori dal Parlamento. Le tensioni si registrano nel quadro del protocollo di sicurezza per eliminare i blocchi stradali. Come negli incidenti di ieri, la polizia ha fatto ricorso al gas lacrimogeno.
Al Congresso a Buenos Aires le opposizioni di sinistra hanno chiesto un intervallo fino alle 21 durante la discussione della legge Omnibus per gli incidenti tra manifestanti e polizia fuori dal Parlamento. La pausa non è stata concessa e in molti hanno lasciato l’aula, per tornare poco più tardi.
Gli incidenti tra le forze dell’ordine e i manifestanti che protestano contro la legge Omnibus fuori dal Congresso argentino a Buenos Aires sono iniziati quando la polizia ha insistito per far rispettare il protocollo anti-picchettaggio che vieta l’interruzione della circolazione stradale. Si sono registrati scontri tra i militanti e la polizia, che ha usato proiettili di gomma, gas lacrimogeni, idranti e manganelli per indurre i manifestanti a spostarsi sulla piazza o sul marciapiede.
(da agenzie)
Leave a Reply