LA MADRE DI NAVALNY: “L’HO VISTO POCHI GIORNI FA, STAVA BENE ED ERA FELICE”
LA MOGLIE JULIYA: “PUTIN SAPPIA CHE LA PAGHERA'”
“Lo abbiamo visto in carcere il 12 febbraio, in una riunione. Era vivo, sano e felice. Non voglio condoglianze”. Lo scrive Ludmila Navalnaya, su Facebook. La madre di Aleksej Navalny, il dissidente morto oggi mentre era detenuto in una colonia penale russa, non articola oltre; ma alimenta i sospetti sulla reale causa della morte del figlio.
Vanno nella stessa direzione le immagini – diffuse dalla testata indipendente russa Sota vision – che si riferirebbero a un video collegamento dal carcere del 15 febbraio, il giorno prima del decesso. L’oppositore di Putin sorride e scambia battute con il giudice: “Vostro onore – dice – le manderò il mio numero di conto personale in modo che possa utilizzare il suo enorme stipendio da giudice federale per alimentare il mio conto personale, perché sto finendo i soldi che, grazie alle sue decisioni, finiranno ancora più velocemente”.
Che Navalny negli ultimi giorni fosse in discrete condizioni fisiche, d’altronde, sembra confermarlo – seppure in modo indiretto – il messaggio postato il 14 febbraio sul X (l’ex Twitter) dallo stesso dissidente russo. Destinataria del post, nel giorno di San Valentino, era la moglie Juliya, a cui Aleksej scriveva: “Tesoro, con te tutto è come in una canzone: tra noi ci sono città, luci di decollo di aeroporti, tempeste di neve blu e migliaia di chilometri. Ma sento che sei vicina ogni secondo e ti amo sempre di più”.
La stessa Juliya, oggi, è intervenuta a Monaco di Baviera dove è in corso la conferenza annuale sulla sicurezza. Per prima cosa, ha messo in dubbio la veridicità stessa delle informazioni che arrivano dalla Russia: “Non se dovremmo credere a questa terribile notizia che riceviamo solo da media ufficiali”, espressione di “Putin e del suo governo” che “mentono costantemente”, ha detto: “Ma se è la verità, vorrei che Putin e tutto il suo staff, tutti coloro che lo circondano, il suo governo, i suoi amici sappiano che saranno puniti per quello che hanno fatto al nostro Paese, alla mia famiglia e a mio marito”.
Julia Navalnaya ha aggiunto di volere che sappiano che “saranno portati davanti alla giustizia” e che “questo accadrà presto” Vorrei che tutta la comunità internazionale, tutte le persone nel mondo, si unissero e combattessero contro questo male” contro “questo orribile regime in Russia, oggi”.
(da agenzie)
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