IL MINISTRO IMPROVVISAMENTE NON VA DA RENZI: ALLA LEOPOLDA SCOPPIA IL “CASO NORDIO”
ANCORA STAMANE AVEVA CONFERMATO LA PRESENZA POI LA RETROMARCIA… LA BOSCHI ATTACCA: “HA AVUTO PRESSIONI POLITICHE PER ANNULLARE LA SUA PARTECIPAZIONE”… ORA LA MELONI DECIDE PURE GLI OSPITI
Alla Leopolda scoppia il caso Nordio. Previsto e pluriannunciato, anzi ritenuto l’unico vero evento mediatico dell’edizione 12, il ministro della Giustizia del governo Meloni alla fine salta. Doveva partecipare ad un dibattito con Matteo Renzi sulla giustizia e il caso del dossieraggio e fino a ieri era tutto confermato, ma fonti di via Arenula hanno alla fine spiegato che Carlo Nordio non ci sarà né in presenza né in video collegamento.
E i renziani si rivoltano: «Alle 10 di questa mattina il ministro Nordio mi ha confermato personalmente la sua partecipazione alla Leopolda – racconta la deputata Maria Elena Boschi – È ovvio che ha avuto pressioni politiche per annullare. Dispiace soprattutto purché questa Leopolda, forse la più partecipata di sempre, lo avrebbe accolto con piacere. E rifiutare un confronto civile – conclude Boschi- non è nello stile di Nordio. Peccato».
Alla Leopolda stamani prima del caso era intervenuto padre Paolo Benanti, presidente del Comitato per l’intelligenza artificiale della Presidenza del Consiglio: “Per l’intelligenza artificiale uso la metafora dell’automobile. Quando abbiamo sviluppato la macchina e abbiamo visto che andava più veloce dell’uomo abbiamo capito che c’era il pericolo di incidenti. Per questo abbiamo creato il codice della strada per il bisogno di di evitare gli incidenti. Il vuoto di regole è il diritto del più forte. Abbiamo bisogno di guardrail, di targhe per rendere riconoscibili le auto. Abbiamo bisogno della stessa cosa per l’intelligenza artificiale” ha detto.
(da agenzie)
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