A BOLOGNA MANGANELLATE A CHI PROTESTA PER IL CARO MENSA, A GORINO NESSUNA DENUNCIA PER CHI HA COMMESSO REATI
IL “NON POSSIAMO CERTO MANGANELLARLI” NON VALE A BOLOGNA… L’IMPUNITA’ PER CHI DELINQUE E’ PERMESSA SOLO A GORO
Ora lo sappiamo: il principio esposto stamane dal prefetto di Ferrara secondo cui, di fronte a reati quali violenza privata, interruzione di pubblico servizio e blocco stradale (reati punibili fino a 5 anni e con multe fino a 10.000 euro), non si interviene con la forza perchè “non potevamo mica prenderli a manganellate per liberare la strada” vale solo nella repubblica autonoma di Gorino.
Poche ore dopo, a Bologna, non vale più. Qua una quarantina di studenti universitari di un collettivo protestano per il caro mensa all’Alma Mater.
Il collettivo, ironia della sorte, è il Link, lo stesso frequentato qualche anno fa dalla candidata sindaca leghista Borgonzoni, denominata la “sindachessa della fattanza” (lasciamo all’intelligenza del lettore comprenderne la ragione).
Un pasto costa 6 euro. Dopo essere stata presa di mira più volte dalle proteste di studenti e collettivi, la mensa universitaria di piazza Puntoni, gestita da Elior, ha ridotto la cifra a 5,80 euro, gli studenti insistono per ottenere 3 euro.
Quando sono arrivati davanti alla mensa gli studenti hanno trovato un cordone di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa e quando il collettivo ha cercato di avvicinarsi con lo striscione ci sono state due cariche in rapida successione. A quanto risulta ci sono stati almeno sei-sette feriti tra i manifestanti.
Non abbiamo particolare simpatia per i centri sociali frequentati da ex leghisti, ma rimane il fatto che non era stato commesso, a differenza di Goro, alcun reato.
Diciamo che la polizia ha caricato e distribuito manganellate come “misura preventiva”?
Strano che non usi lo stesso metro nei casi in cui la somma dei reati è evidente.
Strano che nessuno sia stato identificato e denunciato all’autorità giudiziaria a Goro.
Strano che i manganelli roteino sulle teste di chi chiede un “pasto a prezzo politico” e non su quelle dei razzisti che si vergognano ad ammettere di esserlo.
Strano Paese quello in cui un segretario di partito viene invitato alla pizza sociale di un sindacato di polizia a pochi chilometri da dove le forze dell’ordine permettono che vinca l’llegalità .
Strano Paese quello in cui dal ministero dell’Interno escono voci severe sugli “ignobili fatti di Goro”, ma nessuno rimuove prefetto e questore che non hanno difeso le leggi dello Stato.
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