A COSA SERVE LA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI? A BLOCCARE I PROCESSI IN CORSO SULLA CRICCA?
HA RAGIONE FINI A VOLERLA RIVEDERE: PDL E LEGA VOGLIONO COPRIRE I CORROTTI? … DALLA CAMERA ERA USCITA UN’ALTRA VERSIONE, AL SENATO HANNO DI NUOVO CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA… DOVEVA COPRIRE ANCHE IL REATO DI CORRUZIONE, ORMAI NON INTERESSA PIU’ NEANCHE A BERLUSCONI
Di fronte alle osservazioni che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, aveva espresso ieri nel corso di una premiazione a Santa Margherita, in merito alla legge sulle intercettazioni all’esame del Senato, il presidente Schifani ha ritenuto di rispondere che lui non si era mai permesso di interferire sui lavori della Camera.
A stretto giro Fini aveva ribadito: “nessuna interferenza, rivendico il mio ruolo politico all’interno del Pdl”.
Cosa aveva detto Fini di così pericoloso?
Che la norma transitoria secondo cui la nuova legge può essere applicata in modo retroattivo anche sui procedimenti in corso è in contrasto con la ragionevolezza e che il termine perentorio di 75 giorni, scaduti i quali non si può più intercettare un sospettato, rischia di favorire i criminali.
Invitando quindi i parlamentari tutti a una nuova riflessione nel merito.
Nel Pdl qualcuno non ha ancora compreso, piaccia o non piaccia, che mentre Schifani riveste il ruolo di presidente del Senato perchè lo ha sistemato a quel posto il premier, Fini è non solo presidente della Camera perchè rappresentativo di un terzo del partito e della componente di area An al momento della fusione, ma è anche cofondatore del Pdl stesso e quindi, giuste o sbagliate che siano le sue tesi, con una storia alle spalle e, in ogni caso, con un presente di “minoranza critica” all’interno del Pdl.
Sentire avanzare critiche da chi ha sfasciato, insieme con Alfano, il Pdl siciliano, fa sorridere.
Qua si tratta di entrare nel merito di una “legge bavaglio” che partendo da una corretta esigenza di evitare le fughe di notizie, attraverso la pubblicazione di intercettazioni che evidenziano talvolta vicende personali irrilevanti ai fini dell’inchiesta, è via via diventata una legge illiberale con tanto di pene e forche per tutti, dai magistrati ai giornalisti. dai cancellieri agli editori.
Una legge che rischia di bloccare inchieste per mafia, come denunciato dai magistrati e dalle forze dell’ordine.
Fini fa bene a criticare e a tutelare i diritti dei cittadini a conoscere la verità : intanto qualcuno dovrebbe spiegarci perchè la legge è uscita dalla Commissione giustizia della Camera con una norma transitoria che diceva: “la legge non si applica ai processi in corso”, mentre quella del Senato blocca tutte le intercettazioni e quindi le inchieste in atto.
Permettendo quindi a Di Pietro di sostenere che “favoriscono la cricca” dei Balducci e degli Anenome.
Con Berlusconi che poi sbotta: “se continuate ad ammorbidire questa legge, tanto vale ritirarla; con dentro la corruzione, non serve più a nessuno”. Sarebbe onesto a questo punto che Pdl e Lega dicessero chiaro e tondo a chi doveva servire questa legge bavaglio, così finisce la recita.
Secondo i maggiorenti di corte del Pdl, le parole di Fini di ieri “hanno aperto un grosso problema politico”: o si trova un’intesa o si rompe per sempre. Falchi e colombe si scontrano, chi dice di lasciare la legge così al Senato e aspettare che sia la Camera a sacrificare una norma che “non realizza più lo scopo di fermare le inchieste sugli appalti”.
Qualcuno vuole salvare i corrotti? Lo dica chiaramente.
L’ordine di scuderia è stato quello di utilizzare la legge sugli ascolti per rendere inoffensive le intercettazioni sugli appalti?
Bene, qualcuno allora ci metta una bella firma sotto, così gli elettori sapranno regolarsi di conseguenza.
Cosa sostengono i finiani? Che la norma transitoria è improponibile, è incostituzionale e incide sui procedimenti in corso, che occorre far tornare le intercettazioni ambientali al regime precedente e che è necessario tipicizzare i reati collegati alla mafia come usura, estorsione e traffico illecito di rifiuti.
Osservazioni nel merito di buon senso, ma che nel Pdl suscitano convulsioni. Ma se qualcuno vive in preda ad attacchi isterici, si ricordi che è stato eletto per rappresentare il popolo di centrodestra, non per favorire i compagni di merende.
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