A MENO DI CLAMOROSE RETROMARCE, GIORGIA MELONI CHIEDERÀ A GENNARO SANGIULIANO DI RASSEGNARE LE DIMISSIONI DA MINISTRO DEI BENI CULTURALI
LA MELONA AVRÀ COGITATO: PRIMA CHE UNA POSSIBILE SLAVINA GIUDIZIARIA POSSA COLPIRE ANCHE IL MINISTRO DEL TURISMO, DANIELA SANTANCHÉ, MEGLIO FAR FUORI SUBITO IL FARFALLONE PARTENOPEO… PER UN SOLO MINISTRO CHE SI DIMETTE, MATTARELLA NON CHIEDERÀ DI PROCEDERE ALL’ABORRITO RIMPASTO… LA MICIDIALE FIGURA DI PALTA DI IERI SERA SU RETE4: MAI SI ERA MAI VISTO, NEMMENO AI TEMPI DEL BUNGA BUNGA, UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CHE VIENE SBUGIARDATO E PRATICAMENTE PRESO A PESCI IN FACCIA IN DIRETTA DALLA BAMBOLONA SEDOTTA E ABBANDONATA DI POMPEI
Benvenuti agli ultimi giorni di Pompei. A meno di clamorose prove di estraneità e la dimostrazione di mitomania della signora Boccia, nelle prossime ore Giorgia Meloni chiederà a Gennaro Sangiuliano di rassegnare le dimissioni da ministro dei Beni culturali.
Alle 15.52 un lancio Ansa comunica che “il ministro della cultura è appena arrivato a Palazzo Chigi, dove da questa mattina è al lavoro la premier Giorgia Meloni”.
La Melona avrà cogitato: prima che una possibile slavina giudiziaria possa colpire anche il ministro del Turismo, Daniela Santanché, meglio far fuori subito il farfallone partenopeo e parte-pompeiano. Per un solo ministro che si dimette, Mattarella non chiederà di procedere all’aborrito rimpasto.
Sul caso Sangiuliano, non a caso, stamattina è intervenuto Sergio Mattarella (è il capo dello Stato che nomina i ministri su proposta del premier) contattando la Ducetta della Garbatella, fresca reduce dalla micidiale figura di palta di ieri sera, ospite su Rete4 della trasmissione del zerbinato Paolo Del Debbio (forte con i deboli, debole con i forti).
Credere alle falsità del “Bombolo del Golfo” per poi difenderlo pubblicamente davanti alle telecamere, anziché invitarlo a convocare una conferenza stampa per giustificarsi e/o discolparsi del suo rapporto con Maria Rosaria Boccia, è stato il primo errore della Sora Giorgia.
La Ducetta ha abboccato come una pollastra qualunque, ennesima prova di un premier privo dei fondamentali della cultura politica, quando ha messo la mano sul fuoco: “Sangiuliano mi ha garantito che ‘questa persona’ non ha avuto accesso a nessun documento riservato”.
Ora, qualcuno dei suoi tanti camerati di Palazzo Chigi le ha mai messo sotto il nasino la mail del direttore del parco archeologico di Pompei, pubblicato domenica scorsa da Dagospia, che nero su bianco cita la “dott.ssa Boccia”, in merito all’organizzazione del prossimo G7 della cultura a Pompei?
E quando “Io so’ Giorgia” ha sottolineato che “neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso”, ha chiesto prima di presentarsi da Del Debbio informazioni e dati e resoconti delle spese sostenute nel corso degli ultimi mesi da ‘O Ministro ‘nnammurato” nelle sue scorribande per il paese, immancabilmente francobollato e sovrastato dai boccoli della Boccia?
La difesa di Genny Delon sarà che pagava tutto di tasca sua, come scrive oggi nella lettera a “La Stampa”: “Mai un euro del ministero è stato impegnato”.
Ma la Boccia ha sputtanato a volo d’uccello sia il cascamorto napoletano sia Giorgia Meloni: “Io non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri tant’è che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dal Capo Segretaria del Ministro”. Punto
Mai si era mai visto, nemmeno ai tempi del Bunga Bunga, un presidente del Consiglio che viene sbugiardato e praticamente preso a pesci in faccia in diretta dalla Bambolona sedotta e abbandonata di Pompei. Davanti alle fregnacce della Melona, eccola correre sulla sua pagina Instagram e postare un documento del G7 in suo possesso. Telo do io il gossip”
Basta? Non basta! Si è incazzata pure per l’insolente trattamento (“Questa persona”) ricevuto dalla premier coatta: “Questa persona ha un nome, un cognome e un titolo”, ha ribattuto. Gran finale: tagga Giorgia Meloni con l’immagine di un Pinocchio!
(da Dagospia)
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