A RIMINI NON ERA IN PROGRAMMA UN CONCERTO DI VASCO ROSSI CON SPINELLO AL SEGUITO, MA LA STORICA PARATA DEL CORPO DEGLI ALPINI SOTTO IL PATROCINIO DEL MINISTERO DELLA DIFESA E DEL QUIRINALE
NON SI POSSONO TOLLERARE SFILATE IN CUI UOMINI IN DIVISA (E IN BORGHESE) ESPONGONO CARTELLI CON “VIVA LA GNOCCA”, “FIGA AL NASTRO” O INTONANO “SIAMO SEMPRE SULLE CIME, MA QUANDO SCENDIAMO A VALLE ATTENTE RAGAZZINE”… CHI HA DEI PROBLEMI, SI CURI
A Rimini non era in programma un concerto di Vasco Rossi con spinello al seguito, ma la tradizionale e storica parata del corpo degli Alpini sotto il patrocinio del ministero della Difesa e del Quirinale. Non una gita goliardica o la sagra del capriolo. Bensì un evento ufficiale
Ogni anno le amministrazioni che ospitano, con orgoglio, stima e affetto il raduno delle penne nere, si prodigano nel facilitare l’ospitalità ai vecchi e nuovi soldati delle montagne oggi impegnati anche in missioni di pace.
Allora, non si possono tollerare sfilate (o trovare alibi diversivi) in cui uomini in divisa (e in borghese) prima di passare ai fatti espongono cartelli con “Viva la gnocca”, “Figa al nastro” o intonano “Siamo sempre sulle cime, ma quando scendiamo a valle attente ragazzine”.
Certe ostentate dichiarazioni maschiliste in questi anni sono sfuggite (o peggio tollerate) anche dagli organizzatori dell’Associazione nazionale Alpini?
Il problema riguarda soprattutto il corpo delle penne nere inquadrato nell’Esercito e non qualche pecora nera sfuggita a chi dovrebbe controllare il gregge senza proteggere il lupo infoiato. E non basta il Figliuolo (prodigo), il generale chiamato a gestire l’emergenza Covid, a cancellare una pagina di storia disonorevole per le penne nere.
(da Dagonota)
Leave a Reply