ABRUZZO DA RECOVERY: CON LA REVISIONE DEL PNRR, LA REGIONE GUIDATA DA MARSILIO HA PERSO PIÙ DI 1.800 PROGETTI, PER UN VALORE DI MEZZO MILIARDO DI EURO
FITTO ASSICURA CHE LE OPERE SARANNO COPERTE CON ALTRI FONDI, MA LA LORO REALIZZAZIONE SLITTERA’ DI ANNI
Con la revisione del Pnrr l’Abruzzo ha visto uscire dal piano più di 1.800 progetti, per una valore di mezzo miliardo di euro. Tutte queste opere saranno coperte con altri fondi, ma la loro realizzazione è destinata a slittare di anni. Una notizia passata sotto silenzio che però riemerge a tre giorni dal voto per le regionali, tanto che ieri nell’aula della Camera è andato in scena un fuori programma.
Il ministro per gli Affari europei con delega al Pnrr, Raffaele Fitto, infatti è stato inserito all’ultimo momento nell’elenco dei ministri chiamati a rispondere alla interrogazioni dei gruppi parlamentari proprio per intervenire sull’Abruzzo, regione che il centrodestra non può rischiare di perdere dopo la debacle in Sardegna.
Fitto ribadisce che il governo non ha definanziato i progetti dei comuni, li ha spostati fuori dal Pnrr e coperti con altri finanziamenti. Il problema è che tutte queste opere non saranno completate entro il 2026, data garantita per i progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Parlando in aula a Montecitorio, Fitto sostiene che l’esecutivo è stato costretto a concordare una revisione con Bruxelles perché molte opere «sarebbero state dichiarate inammissibili in quanto non potevano essere rendicontate entro il 2026».
Il problema è immaginare quando questi investimenti saranno portati a termine, sui tempi non c’è alcuna certezza. In più, per riattivare i lavori, il Viminale dovrà emanare un proprio provvedimento mentre i comuni dovranno aggiornare lo stato di avanzamento delle opere con paletti molto stringenti, come prescrivono le nuove regole.
Daniela Torto, deputata abruzzese del Movimento 5 stelle, attacca: «Ora capiamo perché Fitto non è andato al comizio di Pescara a fare il quarto re magio, è evidente che è rimasto a Roma a fare il gioco delle tre carte». Secondo la pentastellata, la risposta in aula del ministro «conferma che il centrodestra con una mano prende e con l’altra toglie, finge di risolvere i problemi che crea. Il governo non riesce a mettere a sistema i fondi del Pnrr entro il 2026 perché è incapace di farlo»
Come emerge da un rapporto di Openpolis, gli investimenti abruzzesi saltati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza riguardano il miglioramento dell’illuminazione pubblica e l’efficientamento energetico degli edifici dei comuni, la rigenerazione urbana, i progetti per le aree interne e per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. Ma anche quelli per la riduzione del rischio di alluvione e per l’utilizzo degli incentivi a sostegno dell’idrogeno.
(da agenzie)
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