AGRIGENTO: VILLE VIP NELLA RISERVA UNESCO, LA PROCURA INDAGA SULLE 20 CASE CON PISCINA
SONO A SCALA DEI TURCHI, UNA SARA’ DELLA PRESTIGIACOMO
Sul costone roccioso più suggestivo della costa agrigentina, la Scala dei Turchi, una parete di candida marna a picco su spiagge di sabbia finissima, candidata per la sua bellezza a diventare patrimonio mondiale dell’Unesco, rispunta l’incubo cemento: gli scheletri edilizi con doppia elevazione sono diventati tre e una villetta bianca, con gli infissi azzurri, è già stata definita: “È quella dell’ex ministro Stefania Prestigiacomo”, sostiene Marcello La Scala di Mareamico, che la settimana scorsa, insieme a Lega Ambiente, Wwf Agrigento e altre associazioni ambientaliste ha chiamato a raccolta i cittadini davanti al municipio di Realmonte per denunciare l’ennesimo scempio.
Una manifestazione che ha suonato la sveglia anche alla Sovrintendenza ai Beni ambientali, che il giorno dopo, in autotutela, ha bloccato i nuovi lavori, dopo che la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo sulla vicenda.
In questo paradiso naturale in contrada Canalotto le ruspe della società immobiliare Co.Ma. E. R. di Sebastiano Comparato vanno avanti da circa due anni, ma nessuno si era accorto di nulla fino a quando, a sporcare le immagini da cartolina scattate dal mare, sono spuntate le doppie elevazioni in una lottizzazione di oltre 60.000 metri quadri che prevede la realizzazione di 20 ville con piscina e ogni altro comfort, già prenotate, oltre che dalla Prestigiacomo, secondo il sito di informazione Grandangolo, anche dall’allenatore della Fiorentina Vincenzo Montella e dall’attore Teo Mammuccari.
Per capire meglio come sia stato possibile rilasciare tutte le autorizzazioni necessarie, e soprattutto verificarle una per una, l’assessore regionale all’Ambiente Mariella Lo Bello ha promesso l’invio di un paio di ispettori.
“Occorre tenere alta l’attenzione — dice l’assessore — per evitare che investimenti privati possano aumentare i già esistenti rischi idrogeologici di quella parte del territorio agrigentino. Se la situazione è così come appare dalle foto pubblicate su Internet dal-l’associazione Mareamico Agrigento non e’ da escludere un nuovo caso Scala dei Turchi”.
E sulle ruspe piazzate sulle falesia hanno puntato i propri riflettori anche i deputati del movimento 5 Stelle che hanno annunciato di avere iniziato una verifica al piano regolatore, risalente al 1976, e agli elenchi delle concessioni edilizie rilasciate dal 2007 a oggi dal comune di Realmonte.
Ci sarà da spiegare, tra l’altro, se il sindaco allora in carica, l’ingegner Vincenzo Farruggia, autore del rilascio delle concessioni sia la stessa persona che compare nel-l’elenco dell’impresa appaltatrice di Siracusa, quale direttore dei lavori.
In questa stessa zona, a giugno, le ruspe erano entrate in azione per abbattere un ecomostro, uno scheletro edilizio realizzato nel 1989 che secondo alcuni imprenditori sarebbe dovuto diventare un albergo.
Ed era stato il procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo, che ha rivitalizzato una serie di sentenze definitive di demolizione di edifici abusivi mai eseguite, ad intimare alla Scatur, la società proprietaria dell’immobile, a demolirlo, restituendo la scogliera alla sua naturale bellezza.
Giuseppe Lo Bianco
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