AI FUNERALI DELLE VITTIME DI ARNASCO IL PARROCO DELLA VERGOGNA NON BENEDICE LA SALMA DI AICHA
EVITA DI CITARE IL NOME DELLA DONNA MAROCCHINA E LE RIFIUTA LA BENEDIZIONE… PER QUANTO TEMPO ANCORA SI DOVRA’ SOPPORTARE UN RAZZISTA IN TONACA?
Nel giorno del dolore, scoppia una sconcertante polemica ad Arnasco, il paese del Savonese dove sabato scorso una fuga di gas in località Bezzo ha provocato il crollo di una palazzina con cinque persone morte ed una donna ancora gravemente ustionata che lotta per sopravvivere.
A San Bernardino di Albenga, una folla commossa ha partecipato ai funerali del 49enne Marco Vegezzi e del 71enne Edoardo Niemen; ma alle 15, il rito previsto ad Arnasco per l’addio al 76enne Dino Andrei e sua moglie Aicha Bellamoudden, di 56 anni, di origine marocchina, ha vissuto momenti di tensione.
Don Angelo Chizzolini, parroco di Arnasco ma anche di Vendone e Onzo, il paese dove, quest’estate, aveva asserito che, piuttosto che ospitare migranti, avrebbe bruciato la canonica, si era infatti rifiutato di celebrare il rito per una persona di fede musulmana, trascurando la realtà , e cioè che Aicha, che risiedeva da qualche tempo ad Arnasco, aveva intrapreso un percorso di conversione al cristianesimo a cui mancava solo la confermazione con il rito del battestimo.
Solo l’intervento del vescovo di Albenga monsignor Giacomo Borghetti, che ha benedetto tutte e cinque le salme delle vittime e ha formalmente imposto a don Chizzolini di celebrare il funerale, ha permesso che venisse celebrata la messa nella chiesa di Nostra Signora Assunta; ma nel corso del rito, tra lo sconcerto dei tanti parrocchiani presenti, il parroco ha citato sempre e solo il nome di Dino Andrei, escludendo la benedizione al feretro della moglie; rifiuto esplicitato anche durante la cerimonia della sepoltura nel piccolo cimitero del paese.
In tutto, per cinque volte il parroco ha asperso con l’acqua benedetta la bara dell’uomo, ma non quella della donna.
Il sindaco Alfredino Gallizia, che si era detto pronto ad celebrare un rito laico nel caso non fosse stato possibile salutare insieme in chiesa Dino e Aicha, ha ricordato invece, con parole commosse la donna al cimitero; confermando ai familiari della donna come il paese di Arnasco sia orgoglioso della sua cultura dell’accoglienza e di aver ospitato questa persona nel paese.
“Ho fatto tutto ciò che dovevo fare non è vero che non ho ricordato Aicha e che non ho benedetto il feretro”.
Questo ha detto don Chizzolini al vescovo coadiutore della diocesi di Albenga mons. Guglielmo Borghetti che le riferisce all’ANSA. “Mi ha chiamato raccontandomi che si stava dicendo che non aveva ricordato Aicha e non aveva benedetto la salma. Ha detto che non era così. Io non sapevo nulla, sento dire il contrario. Se in una piccola chiesa si è avuta questa percezione… Se è vero è mancanza di buon senso”.
Ma i tanti testimoni della vicenda smentiscono totalmente le parole del parroco, che rifiuta a sua volta di commentare quanto avvenuto.
Non solo razzista, pure bugiardo.
(da “la Repubblica”)
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