AL CONGRESSO ROMANO DI FRATELLI D’ITALIA COSA È AVVENUTO DAVVERO TRA FABIO RAMPELLI E ARIANNA MELONI? UN ACCORDO PER SPARTIRE IL POTERE
IL “GABBIANO” MILANI SI È RITIRATO, PERMETTENDO AL MELONIANO PERISSA DI DIVENTARE COORDINATORE, MA IN CAMBIO HA OTTENUTO IL RUOLO DI VICEPRESIDENTE DELL’ORGANIZZAZIONE NAZIONALE DEL PARTITO, GUIDATA DA DONZELLI
Cosa è successo davvero al congresso romano di Fratelli d’Italia? Davvero, come ha cercato di far passare la propaganda meloniana, c’è stata una sconfitta bruciante del “gabbiano” Fabio Rampelli?
Manco per il cazzo. Il passo indietro in extremis di Massimo Milani, fedelissimo del vicepresidente della Camera Rampelli, più che una resa è il risultato di una trattativa che ha portato a un “risarcimento”: Milani, in cambio dell’appoggio a Marco Perissa, caro alle Sorelle d’Italii, otterrà il ruolo di vicepresidente dell’organizzazione nazionale del partito (diventerà il numero 2 di Giovanni Donzelli).
Il “reietto” Rampelli, mentore delle sorelle Meloni e dell’attuale classe “digerente” di Fdi, potrà così avere finalmente un “gabbiano” nella stanza dei bottoni del partito.
Non solo: per Milani è un doppio risarcimento visto che fu estromesso dal vertice della federazione romana per mano di Chiara Colosimo, che non nascondeva l’ambizione di prendere il suo posto.
La Colosimo, parcheggiata poi alla presidenza della commissione antimafia, come del resto Giorgia e Arianna Meloni, è stata svezzata politicamente da Fabio Rampelli. Colosimo credeva così tanto nel suo mentore da tatuarsi un gabbiano su un dito (camuffato poi con un ghirigoro maori). Una volta diventati adulti, i “giovani” di Fdi si sono ribellati al loro “padre politico”, fino al golpe del gennaio 2023 quando Massimo Milani fu costretto a lasciare spazio al “commissario” Giovanni Donzelli. .
Ora, dopo un anno e 2 mesi di scazzi e sfanculamenti, la tregua: le Meloni sister mantengono la guida di Fdi nella Capitale, Rampelli riesce ad entrare finalmente nella gestione del partito.
Ps. I voti complessivi al congresso di Roma sono stati 21mila, ma mancava il più importante: quello di Giorgia Meloni. Perché la Ducetta ha disertato le urne? La premier è entrata in “sindrome Fini” e si è stufata del partito?
Come lei, non hanno votato nemmeno due tra le persone a lei più vicine, Giovanna Ianniello (portavoce) e il cognato Paolo Quadrozzi (giornalista ascoltatissimo dalla sora Giorgia e punta di diamante dell’ufficio stampa di Palazzo Chigi), che, da militanti della prima ora, non avevano mai disertato le elezioni locali del partito.
(da La Repubblica)
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