AL GOVERNO SI CAMBIA MUSICA: ARRIVANO I VERSETTI SATANICI
DA “MENO MALE CHE SILVIO C’E'” SI TRAGUARDA AL “MENO MALE CHE NOI CI SIAMO”: COSI’ SI FA FINTA CHE CONTINO E CANTINO ANCHE GLI ALTRI… ALLE FESTE DI PALAZZO GRAZIOLI ERA UN MUST CON CONNESSA OLA, ORA SI PASSA DAL PRIMO VIOLINO ALL’ORCHESTRA DA CAMERA… QUANDO QUALCUNO NEL PDL PARLERA’ DI POLITICA VERA CI CITOFONI, BUONA NOTTE
Da due giorni, insieme al grave dilemma se titolare o meno una via di Milano a Bettino Craxi, è l’argomento politico principale su cui il Pdl si interroga: il premier ha intenzione di cambiare il pregevole, approfondito e vario testo dell’inno del Pdl, fermo restando la incommensurabile musica.
Pare che in un atto di amore, in sintonia con il nuovo corso del “partito dell’amore”, voglia cambiare il lirico verso “meno male che Silvio c’è” in “meno male che noi ci siamo”, passando dal singolo al collettivo, dal solista alla squadra.
Basta con il cesarismo, poco accattivante per chi proviene da An, è tempo di decisioni comuni.
Infatti il cambio del testo lo ha deciso Berlusconi, nessuno avrebbe osato proporlo, salvo ora accodarsi alla geniale trovata.
E’ stato convocato l’autore del testo e invitato a studiare la risoluzione metrica più idonea.
Ora si confida in tempi rapidi affinchè la nuova ed esaustiva versione possa librarsi nell’arena musicale per le prossime elezioni regionali, riempiendo di contenuti una campagna con pochi argomenti.
Il testo verrà così ripulito da aspetti privati e personalistici, confidando che non sia più oggetto di canto durante le serate a Palazzo Grazioli, quando le ragazze vestite di nero e con poco trucco lo intonavano facendo la ola, dopo aver assistito ai promo delle imprese del presidente al G8.
Non è da tutti avere un presidente compositore e paroliere, capace con un semplice motivetto di cambiare musica al partito, ingrigito dai rigurgiti di Cicchitto e Gasparri, dalla melanconica e monocorde ugola della Prestigiacomo, dalle stecche di La Russa e dallo squittire di Lupi.
Eppure nel clima dell’amore che vince contro l’odio e l’invidia cosa di meglio poteva starci che rendere tutti partecipi della lieta novella?
Nel far capire che ora cantano e contano tutti?
Che il Pdl è “siamo la gente…che ama e che crede…che vuol trasformare il sogno in realtà …presidente siamo con te, meno male che noi ci siamo…”. Con una melodia di questo genere tutti i problemi economici, istituzionali, sociali del nostro Paese saranno visti con positività , verranno risolti, si troveranno adeguate misure.
Bisogna essere ottimisti, l’ottimismo è il sale della vita, non ci sono più le mezze stagioni.
Anche le riforme si faranno insieme, anche il legittimo impedimento passerà con il voto di Di Pietro, le pensioni minime aumenteranno da sole, i precari si stabilizzeranno, le frane si fermeranno, i fiumi staranno disciplinatamente dentro gli argini e all’Aquila sorgeranno a breve grattacieli ex-voto di ringraziamento.
Cambia la politica, suona una musica da camera, nel lettone di Putin saranno ospitati i richiedenti asilo politico che Maroni soccorrerà ad uno a uno, mentre Calderoli, a loro rischio e pericolo, praticherà la respirazione bocca a bocca. Le rivoluzioni iniziano con la musica, ‘na chitarra e un poco ‘e luna.
Per orientare l’elettorato a che serve parlare di politica, meglio un segnale stradale o meglio musicale, un gossip su chi è più bello e intelligente, con annessa risposta consigliata.
Chi crede che la politica resti una cosa seria e non un motivetto, meglio si faccia un pisolino.
Se cambiate idea, citofonateci.
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