“AL SUD LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI CITTADINI VOTERÀ CONTRO L’AUTONOMIA”: ROBERTO OCCHIUTO, GOVERNATORE DELLA CALABRIA (FORZA ITALIA), SUONA LA SVEGLIA A SALVINI E MELONI
“L’AUTONOMIA NON È AVVERTITA COME UNA PRIORITÀ E SUI DIRITTI CIVILI DOBBIAMO ASCOLTARE MARINA BERLUSCONI”
“Sui diritti civili? Dobbiamo ascoltare Marina Berlusconi. Sulle carceri? Come la giustizia sono una nostra battaglia storica. Su taxi e Ncc? Dobbiamo scardinare le corporazioni. L’autonomia differenziata della Lega? Serve una moratoria in attesa della definizione dei Lep”, dice Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vicesegretario di Forza Italia.
Fa capire che il partito di Antonio Tajani, forte anche del 10 per cento alle europee, del sorpasso sulla Lega, ha intenzione di far sentire la sua voce al governo. Una voce liberale.
Marina e Pier Silvio hanno commissariato Tajani?
“Sono ricostruzioni lunari. Dopo la morte di Berlusconi tutti dicevano che saremmo scomparsi e invece grazie ad Antonio siamo gli unici in crescita, poi è chiaro che se i figli di Berlusconi volessero scendere in campo al fianco di Tajani sarebbe una grande opportunità per tutto il partito, e anche per lui”.
In campo ancora non sono scesi, ma suggeriscono.
“Senz’altro, e fanno bene. Sui diritti civili ad esempio dobbiamo essere più smart”.
Occhiuto intanto continua la sua battaglia sull’autonomia differenziata. Oggi Roberto Calderoli farà un’informativa in Cdm, ma Occhiuto chiede già una moratoria. Cosa significa?
“Significa fermare le intese con le regioni prima della definizione dei Lep su tutte le materie. Perché nel programma di governo autonomia differenziata e definizione e finanziamento dei Lep per garantire in tutta Italia i diritti civili e sociali andavano insieme. Ma mentre l’autonomia differenziata è arrivata al traguardo sul finanziamento dei Lep siamo a caro amico”.
Calderoli le direbbe che però così per attuare l’autonomia ci vorranno dieci anni
“A maggior ragione non c’è alcuna urgenza, io capisco che è difficile definire i Lep e ancor di più difficile sarà trovare le risorse, ma questa non è una ragione per dire che l’autonomia differenziata si deve fare comunque. Personalmente ho accettato la discussione nell’ottica di attuare il Titolo V nella sua interezza: quindi autonomia differenziata per le regioni che lo desiderano, ma soprattutto obbligo di garantire a tutti i livelli essenziali di prestazione”.
La preoccupa il referendum?
“Sì, sono convinto che al sud la stragrande maggioranza dei cittadini voterà contro l’autonomia e questo risultato non sarà nemmeno ribaltato dal nord: l’autonomia non è più avvertita come una priorità dai cittadini, resta un retaggio di antiche battaglie dei gruppi dirigenti del nord”.
(da Il Foglio)
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