AL VIA IL TOUR DI SALA: “NEI QUARTIERI POPOLARI HO I CONSENSI PIU’ ALTI”
IL COMMISSARIO DELL’EXPO HA RACCOLTO IN DUE GIORNI 2.700 FIRME PER CANDIDARSI ALLE PRIMARIE… SETTE ASSESSORI DELLA GIUNTA PISAPIA SI SCHIERANO CON LUI
Ha voluto il colpo di teatro: apertura ufficiale della sua campagna elettorale «per la sfida più importante della mia vita» con contestuale chiusura della raccolta delle firme necessarie per candidarsi.
Giuseppe Sala – Beppe, come ha scelto per il logo – è il quinto possibile candidato in corsa per le primarie del centrosinistra milanese.
Che si terranno fra 45 giorni, un tempo brevissimo,rispetto ai tanti mesi – dalla scorsa primavera in poi – di sofferta genesi delle candidature, dopo l’annuncio della non ricandidatura di Giuliano Pisapia.
Non avrà il sindaco uscente tra i suoi sostenitori, il commissario Expo: ma ieri sera, al teatro Franco Parenti, ha avuto una prima idea di quanti potrebbero sostenerlo nella sfida con la vice di Pisapia, Francesca Balzani, e con l’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino.
Lì ha fatto il conto delle firme raccolte in due giorni, con trenta banchetti di ogni tipo in tutta la città e anche nell’area metropolitana (dopo ha già l’appoggio di diversi sindaci Pd): 2.700 firme – la soglia minima è 2mila – con la stoccata a chi lo considera il candidato del centro: «Il numero più alto di firme, 250, le abbiamo raccolte al Giambellino », il quartiere popolare del Cerruti Gino delle canzoni di Jannacci.
Se la svolta post candidatura di Sala guarda a sinistra – o meglio: strizza l’occhio a quella sinistra popolare e pop che dovrà cercare di intercettare – nel foyer del Parenti c’è già un primo schieramento di truppe non proprio senza scarpe e senza armi.
Sette assessori della giunta Pisapia – con Cristina Tajani, di Sel, come prima firmataria – altri due ex assessori del calibro di Bruno Tabacci, diversi consiglieri comunali, i deputati Pd Ivan Scalfarotto e Lele Fiano, che ringrazia dal palco «per la generosità del sostegno che ha deciso di darmi», ritirando la sua candidatura.
Da Roma manda il suo sostegno Maurizio Martina, il ministro che già la sera della chiusura di Expo aveva lanciato un “the winner is Beppe Sala” e oggi dice di lui che è «un valore aggiunto per il centrosinistra milanese, per battere sotto la Madonnina la destra egemonizzata da Salvini».
Sarà anche questo il tema della campagna elettorale del candidato Sala, che ha scelto come slogan “Noi, Milano” (con annessa polemica della lista di centrodestra NoixMilano): ricordare che la sfida è con un’opposizione fatta dai 5 Stelle e da un centrodestra che cerca il riscatto e, non avendo ancora un nome, parte all’attacco sui conti Expo – lui, intanto – assicura: «Se fossi indagato mi ritirerei » – e sul suo ruolo di city manager con la Moratti.
Ma, escludendo accordi con Ncd, il commissario guarda anche a un elettorato più moderato.
Il presidente del suo comitato elettorale sarà Umberto Ambrosoli, a suo sostegno si sono già schierati padri nobili come Piero Bassetti e Marco Vitale.
Oriana Liso
(da “La Repubblica”)
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