ALESSANDRO BARICCO ANNUNCIA : “HO LA LEUCEMIA, DEVO CURARMI“
TRA DUE GIORNI IL TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI
Alessandro Baricco è ricoverato. E’ malato, gli è stata diagnosticata una leucemia, il che significa un lungo percorso di terapia che partirà da un intervento per il trapianto di midollo entro due giorni.
Lo scrittore torinese ha scelto di parlare dal letto dell’ospedale, comunicando attraverso i social la sua malattia. Fra pochi giorni è il suo compleanno, 64 anni il 25 gennaio. Ci scherza un po’ su, sdrammatizza, minimizza, conclude il suo annuncio mandando abbracci a chi legge.
Nella foto si vede il suo computer appoggiato al comodino dell’ospedale accanto a una copia del “Circolo Pickwick” di Dickens, un autore a lui molto caro.
Il messaggio
“Ehm, c’è una notizia da dare e questa volta la devo proprio dare io, personalmente – scrive Baricco – Non è un granché, vi avverto. Quel che è successo è che cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica. Ci sono rimasto male, ma nemmeno poi tanto, dai. Quando hai una malattia del genere la cosa migliore che puoi fare è sottoporti a un trapianto di cellule staminali del sangue, cosa che farò tra un paio di giorni (be’, non è così semplice, ci stiamo lavorando da mesi, è un lavoro di pazienza)”.
“A donarmi le cellule staminali – annuncia lo scrittore – sarà mia sorella Enrica, donna che ai miei occhi era già piuttosto speciale prima di questa avventura, figuriamoci adesso. Molto altro non mi verrebbe da aggiungere. Forse, ecco, mi va ancora di dire che percepisco ogni momento la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile, e il miglior Toro dai tempi dello Scudetto. Sono cose, le prime tre, che ti cambiano la vita. La quarta certo non te la guasta”.
Sul comodino, come s’è detto, una copia del “Circolo Pickwick”, opera che fa parte della vita dello scrittore: “E’ un libro a cui devo moltissimo – ha scritto qualche anno fa – ma per ragioni squisitamente private, e quindi insignificanti. Io nei confronti di Dickens ho il seguente, curioso rapporto: adoro lui e non amo particolarmente i suoi libri”.
E proprio alle righe finali del Circolo Pickwick, un giovane Baricco, nel programma Rai condotto nel 1994 con Giovanna Zucconi intitolato “Pickwick, del leggere e dello scrivere” aveva dedicato un commento sul commiato fra scrittore e lettore, fra i suoi personaggi e i lettori quando si arriva alla fine di un romanzo.
Quello che sopraggiunge quando si sta per accomiatarsi dai personaggi di un romanzo, aveva raccontato lo scrittore torinese, “è un piccolo dolore”, un’esperienza nota al lettore e allo stesso autore. Un senso di nostalgia e insieme di leggerezza: la stessa che Baricco usa adesso per fare il suo annuncio.
Nel complesso, conclude adesso Baricco, “la vedo bene. Per un po’ non contate su di me, ma d’altra parte non abituatevi troppo alla cosa perché i medici che si sono ficcati in testa di guarirmi hanno tutta l’aria di essere in grado di riuscirci abbastanza in fretta”. Accanto a lui in ospedale c’è la sorella Enrica, presidente di Casa Oz, associazione che accoglie le famiglie dei bambini malati. La sua compagna, la pianista Gloria Campaner, solo pochi giorni fa aveva raccontato il suo lockdown nella casa dello scrittore, fra musica e pensieri.
Leave a Reply