ALLARME ISTAT: LA POVERTA’ AUMENTA: “OTTO MILIONI DI ITALIANI IN BILICO”
IL 13,6% DELLA POPOLAZIONE VIVE CON 900 EURO MENSILI PER DUE PERSONE…SALE AL 4,6% LA PERCENTUALE DELLE FAMIGLIE CHE NON HANNO I MEZZI PER BENI E SERVIZI ESSENZIALI PER VIVERE CON DIGNITA’
Sono 8 milioni e 272mila le persone povere in Italia, il 13,8% dell’intera popolazione. E’ quanto fa sapere l’Istat, aggiungendo che nel 2010 le famiglie in condizione di povertà relativa sono 2 milioni e 734 mila, l’11% delle famiglie residenti.
L’Istituto spiega che si tratta di quelle famiglie che sono cadute al di sotto della linea di povertà relativa, che per un nucleo di due componenti è pari ad una spesa mensile di 992,46 euro.
Ma il dato che più fa paura è quello che riguarda le famiglie che risultano in condizioni di povertà assoluta: sono un milione e 156mila, il 4,6% di quelle residenti nel paese, per un totale di 3 milioni e 129mila persone, il 5,2% della popolazione. L’Istat spiega che sono considerate assolutamente povere le famiglie con una spesa mensile pari o inferiore a quella minima necessaria per acquisire l’insieme di beni e servizi considerati essenziali per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile.
Si tratta, quindi, spiega l’Istituto dei “più poveri tra i poveri”.
Anche tra le famiglie non povere esistono poi gruppi a rischio di povertà ; si tratta delle famiglie con spesa per consumi equivalente superiore, ma molto prossima, alla linea di povertà : il 3,8% delle famiglie residenti presenta valori di spesa superiori alla linea di povertà di non oltre il 10%, ma questa quota che sale al 6,7% nel Mezzogiorno.
Le famiglie “sicuramente” non povere, infine, sono l’81,4% del totale, con percentuali che passano dal 90,2% del Nord, all’87,9% del Centro e al 64,1% del Mezzogiorno.
L’Istat rileva una sostanziale stabilità del fenomeno, sia relativo che assoluto, a rispetto al 2010, ma anche un peggioramento per alcune fasce della popolazione.
Al Sud, ad esempio, quasi una famiglia numerosa su due è povera.
I dati indicano infatti che la povertà relativa aumenta tra le famiglie di 5 o più componenti (dal 24,9% al 29,9%), tra quelle con membri aggregati, ad esempio quelle dove c’è un anziano che vive con la famiglia del figlio (dal 18,2% al 23%), e di monogenitori (dall’11,8% al 14,1%).
E la condizione delle famiglie con membri aggregati peggiora anche rispetto alla povertà assoluta (dal 6,6% al 10,4%).
In particolare, fa notare l’Istituto, nel Mezzogiorno l’incidenza di povertà relativa cresce dal 36,7% del 2009 al 47,3% del 2010 tra le famiglie con tre o più figli minori. Quindi, quasi la metà di questi nuclei vive in povertà relativa.
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