ALLE CENE CON BOSSI, SILVIO IN LIVREA DA MAGGIORDOMO
DISIMPEGNO SUL REFERENDUM, ALTRIMENTI NESSUN APPOGGIO NEI BALLOTTAGGI… CONTINUANO I RICATTI DELLA LEGA… MA SILVIO SE LA PRENDE CON QUELLI DI AN E DICE “HO FATTO TUTTO IO, NON MI HANNO AIUTATO”… CONTINUA LA POLITICA SUICIDA DEL PDL CHE STA ABBANDONANDO IL SUD E VENDE SPOT AL NORD…UNA NOTA CRITICA DI “FAREFUTURO” VERSO UN PARTITO FOTOCOPIA DELLA LEGA
Non può che farci piacere che il web magazine di “fare Futuro”, la fondazione vicina a Gianfranco Fini, pubblichi un corsivo che raccoglie tardivamente, ma pur sempre opportunamente, quanto sosteniamo da mesi sul nostro sito.
In particolare si legge nel corsivo: ” L’azione a esclusiva trazione nordista dell’esecutivo ha determinato un senso di crescente insoddisfazione nell’elettorato meridionale. E l’assenza di un solo argomento per mobilitare gli elettori da Roma in giù ha finito per indurre molti di loro a starsene a casa. Sarebbe opportuno che il premier procedesse sollecitamente alla organizzazione del partito sia per contenere l’euforia leghista sia per ridare agli italiani del Sud una ragione per sostenere il governo”.
“Fare Futuro” sottolinea altresì che la politica di Bossi, bella o brutta che sia, viene recepita come l’originale, quella del Pdl come la fotocopia tipica di chi, non avendo idee proprie, si accoda sotto ricatto.
Accentua il concetto il sottosegretario Menia che ammette “E’ stato un errore sciogliere An, era il contrappeso del Carroccio”.
Essendo noi fuori da logiche di “appartenze partitiche”, ci limitiamo ad osservare i fatti e soppesare i comportamenti.
La reazione di Berlusconi alla sconfitta elettorale è stata di scarso spessore, finendo per bacchettare il partito “che non mi ha aiutato. Ho fatto tutto io, mi hanno lasciato solo. In gioco c’è la mia immagine”, e arrivando ad accusare i finiani “di aver remato contro”, stizzito per il
sostanziale flop sulle preferenze personali che sono rimaste ben sotto la soglia che pensava di raccogliere.
Sinceramente ci sembra che il peggior nemico alla propria immagine spesso il premier la dovrebbe ricercare in se stesso, in certo comportamenti poco consoni al ruolo istituzionale di cui gli elettori di centrodestra lo hanno gratificato (vedi voli di Stato e caso Noemi).
Quanto al fare tutto lui, sarebbe in effetti opportuno che certe volte “facesse di meno” e soprattutto limitasse le esternazioni: se esiste un partito, dovrebbe esserci anche una vera classe dirigente e non solo dei “portavoce”, spesso penosi “ripetitori televisivi” di banalità .
Un partito dove si dibatte animatamente tra le varie anime è sempre meglio che ascoltare scontati spottoni e accuse perenni all’opposizione .
La politica non la decide uno e basta, non siamo sullo Stelvio, al giro d’Italia, con “un uomo solo al comando”, il gruppo dei gregari che arranca e l’ammiraglia pronta a sostituire la ruota in caso di foratura.
In politica deve esistere e occorre far crescere il “gioco di squadra”.
Se poi qualcuno preferisce circondarsi di portaborracce, temendo che qualche corridore con personalità possa costituire un pericolo, non si lamenti.
Noi alle majorettes preferiamo le teste pensanti, anche se avanzano legittime critiche.
Ma miracolosamente l’atteggiamento del premier cambia in occasione delle “cene del lunedì” ad Arcore quando arriva la famelica delegazione leghista con badanti al seguito.
Allora, come poche sere fa, Silvio si mette la livrea di maggiordomo e memorizza le “ordinazioni leghiste”, pronto a servirle a tavola.
L’ultimo menù prevede “disimpegno sul referendum”, nessuna offerta all’Udc di Casini, promesse su presidenze di regioni del Nord e pare un altro posto in Rai.
Ecco che Silvio il giorno dopo scarica il referendum, a favore del quale aveva annunciato battaglia, con la frase “è inopportuno un sostegno al referendum”, scatenando le ire dei referendari che commentano: “Bossi ricatta e Berlusconi esegue”.
I leghisti non si disimpegnano per i ballottaggi (sembra vero….) e Berlusconi si rimangia la sua promessa di appoggiare il referendum. Che bella figura….
E poi qualcuno ha ancora dubbi che questo non sia un governo sotto ricatto?
Il bello è di chi poi…di un partito che in realtà non ha neanche preso un voto in più proprio dove avrebbe dovuto manifestarsi il traino padano.
Noi lo diciamo da mesi, ora lo sostiene anche “Fare Futuro”, presto sarà chiaro alla maggioranza degli elettori del centrodestra, tranquilli….solo questione di tempo.
E di avere le palle che non tutti evidentemente dimostrano di possedere.
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