ALTRA BRUTTA FIGURA DI MARONI: NESSUNO PAGA LE SUPERMULTE PER GUIDA IN STATO DI EBREZZA
IL “PACCO” SICUREZZA FALLISCE PROPRIO A TREVISO, PATRIA DEI BEONI LEGHISTI: 25 MULTE AL GIORNO…. INVECE CHE PAGARE 20.000 EURO DI AMMENDA, TUTTI SI FANNO PROCESSARE CON LA CONDIZIONALE…LO STATO NON PRENDE UN EURO E IL TRIBUNALE SI INTASA
Nella Marca trevigiana sbevazzare è un’abitudine, ma tra grappini e prosecchi gli effetti si vedono.
Quando uno non è più in grado di controllarsi commette facilmente l’errore o di votare per la Lega o di mettersi al volante in stato di ebrezza e di causare incidenti, o entrambe le cose.
Nel 2008 i magistrati trevigiani hanno dovuto gestire 1.500 provvedimenti di questo tipo, nel 2009 la media è di 25 al giorno, 750 al mese.
Si dà il caso che il “pacco” sicurezza di Maroni preveda un’ammenda sostitutiva della condanna piuttosto onerosa e chi ha alzato il gomito, invece che versare l’obolo alla “padagna del magna magna” preferisca romanamente “scapolare”, ovvero affrontare un processo, puntando sulla sospensione condizionale della pena.
Il pacco maroniano ha infatti portato “l’indice di scambio” della pena detentiva in pena pecuniaria da 38 euro per giorno di arresto a 250 euro al giorno.
Ciò significa che se un automobilista alticcio viene fermato e denunciato, con una sanzione di 3 mesi di carcere, deve dare 22.500 euro, invece dei vecchi 3.420.
Ovvio che tutti scelgano l’impugnazione del decreto di condanna e via a processi su processi.
Anche perchè con un tasso alcolemico da 0,80 a 1,50, il “pacco” prevede l’arresto fino a sei mesi; sopra 1,50 da 3 mesi a un anno e le multe da pagare arrivano a livelli astronomici.
In pratica conviene non pagare e affrontare un processo, chiaramente coperto dalla sospensione condizionale della pena.
Alla fine di questa bella pensata maroniana, lo Stato non incassa un euro e i tribunali si ingolfano di processi.
Ecco quindi che la procura di Treviso ha avanzato una soluzione: il perdono giudiziario, una sorta di amnistia , una sospensione condizionale automatica per i guidatori incensurati.
Lo scopo è di chiudere le pratiche in corso e dare respiro alle aule di giustizia. Visto che, in caso di processo, alla fine la condizionale sarebbe ugualmente garantita, tanto vale non celebrare neanche il processo.
Il beone a questo punto, senza sborsare un euro, eviterebbe anche il processo inutile da subito.
L’idea non ha precedenti in Italia e lo scopo è quello di “non frustrare le funzioni del decreto penale”.
Ci voleva Maroni per arrivare a questo record: aumenta le multe, non le incassa, non si accorge che elevandole in modo smisurato tutti preferiscono farsi processare senza pagarle e poi dà l’immagine dello Stato che preferisce amnistiare invece che garantire l’applicazione della giustizia.
Non era facile dare questa molteplice, pessima immagine in un colpo solo, ma Bobo ha risorse fuori dal comune.
Non finirà mai di stupirci coi suoi effetti speciali.
I fatti sono altra cosa: più alcol per tutti e padagna libera (di bere).
Leave a Reply