ANALISI DI MANNHEIMER: FUTURO E LIBERTA’ VALE IL 7%, PIACE AI DELUSI
SOLO IN MINIMA PARTE I SOSTENITORI DI FUTURO E LIBERTA’ PROVENGONO DA AN, MOLTI SONO I PIDIELLINI DELUSI DAL PREMIER… LO VOTEREBBERO ANCHE ELETTORI DI ORIGINE UDC E DI CENTROSINISTRA…. PREVALENZA DI GIOVANI E DI ELETTORI CON UN BUON LIVELLO DI ISTRUZIONE
La nuova forza politica creata da Gianfranco Fini ha, sulla carta, ampie potenzialità per il futuro.
Interrogati sulla possibilità di dare, nel caso di eventuali elezioni anticipate, un voto al nuovo partito, gli elettori mostrano di concedere al presidente della Camera un consenso oscillante attorno al 7%.
E’ quanto emerge da un’analisi di Renato Mannheimer, condotta per il Corriere della Sera e che si riferisce alla fotografia di un fenomeno non ancora radicatosi nel territorio, privo quindi della forma partito e di minime strutture.
In ogni caso in attesa di riflessi mediatici, come quelli derivanti dalla celebrazione di un congresso costitutivo, dalla indicazione delle idee forza e delle prospettive di alleanze.
In attesa di definire la cornice in cui andrà ad operare e collocarsi nella scena politica italiana.
Per un verso si tratta dei (residui) voti appartenenti una volta ad An.
Come si sa, successivamente alla confluenza nel Pdl, buona parte – anzi, la maggioranza – dei seguaci di Fini è passata a sostenere Berlusconi.
Ma una componente minoritaria è rimasta con l’ex leader.
Ciò avviene, in particolare, nelle regioni meridionali ove risiede in larga misura la base attuale del partito.
Anche grazie al fatto che da qui vengono i principali «colonnelli» di Futuro e libertà , come Italo Bocchino e Fabio Granata.
Ma gran parte di quel 7% che costituisce il seguito accreditato a Fli non proviene da An.
Si tratta, invece, di elettori delusi dall’azione politica di Berlusconi o già da tempo avversi a quest’ultima.
Per lo più si trovano tra l’elettorato attuale del Pdl, ma una quota proviene anche dall’Udc e dai partiti del centrosinistra.
Ancora, dichiarano di avere trovato una «nuova possibilità » nella proposta di Fini molti elettori fino a ieri tentati dall’astensione.
Sul piano socio-anagrafico, la composizione dell’elettorato potenziale di Fini è molto varia.
Vi si riscontra però, a differenza di quello che accade per altre forze politiche, un’accentuazione nella presenza di giovani e di possessori di titoli di studio più elevati.
Ma occorre sottolineare che i consensi di cui sopra debbono necessariamente essere considerati virtuali, poichè stimati sulla base di sondaggi di opinione.
Di fronte ad elezioni «vere» e, specialmente, ad una vera campagna elettorale, la situazione potrebbe cambiare notevolmente.
E non è detto in peggio, anche perchè le potenzialità dell’area finiana possono anche raddoppiare a medio-lungo termine, qualora si accentuasse il distacco dell’elettorato di centrodestra nei confronti del premier.
Un altro elemento a favore porebbe essere costituito dal numero in costante aumento dei rappresentanti negli enti locali che passano con “Futuro e Libertà ” che non solo legittimano la svolta di fronte all’opinione pubblica, ma portano con sè anche i consensi dei politici locali.
E’ opinione diffusa che Fini abbia retto bene la compagna di dossieraggio ispirata dai berlusconiani e ora possa giocarsela sui temi politici a lui cari.
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