ANCHE LA PRESTIGIACOMO SBATTE CONTRO UN TAR
DOPO LA BOCCIATURA DELLA GELMINI NEL CASO DEI RICORSI DEI PRECARI, ANCHE LA PRESTIGIACOMO SI VEDE ANNULLARE DAL TAR DEL LAZIO ATTI MINISTERIALI RELATIVE A NOMINE….AVEVA REVOCATO DEGLI INCARICHI IN COMMISSIONI CHIAVE, PRIMA DELLA SCADENZA DEL MANDATO E SENZA ISTRUTTORIA, PER SOSTITUIRLI CON ALTRI DI SUA FIDUCIA
Non si può dire che le donne ministro abbiano molta fortuna nei loro atti governativi.
Il caso limite è stato sicuramente quello della Gelmini che con ostinazione, per fare un favore al mandante, ovvero la Lega, per mesi non ha voluto applicare una sentenza del Tar del Lazio che, accogliendo un ricorso di numerosi docenti precari che si erano visti tagliare fuori dalla graduatoria per punteggi acquisiti dalla nuova norma della Gelmini che li metteva in una seconda fascia provinciale per favorire gli insegnanti del luogo, aveva bocciato il suo modo di procedere.
La Gelmini è stata così sconfessata da una seconda sentenza esecutiva del Tar e da una pronuncia del Consiglio di Stato, mettendo nel caos le nomine scolastiche e creando una patetica guerra tra poveri.
Ora il Tar del Lazio ha invece bocciato la nomina, da parte del ministero dell’Ambiente, delle commissioni chiave per autorizzare la costruzione di centrali elettriche e ponti, aeroporti e autostrade, porti e ferrovie.
Una sconfessione secca, contenuta nelle sentenze pubblicate due giorni fa, e che danno al ministero 45 giorni di tempo per rimettersi in regola.
Secondo il Tar, vanno annullati gli atti ministeriali che hanno portato alla riduzione dei membri delle Commissioni Via ( valutazione di impatto ambientale), Covis (che si occupa di transazioni in materia di danno ambientale) e Ippc ( valutazione dell’inquinamento).
Il Tar ha dichiarato illegittima la nomina dei nuovi membri delle commissioni “perchè la revoca è stata disposta nei confronti dei componenti ancora in carica, prima della scadenza del loro mandato, senza alcuna istruttoria volta al’accertamento e alla valutazione dei risultati dell’attività compiuta da ciascun componente e dalla Commissione nel suo complesso, e quindi senza l’indicazione di elementi idonei a motivare la mancata conferma dei ricorrenti nell’incarico ancora in corso”.
In pratica il Tar sostiene che la “procedura sprint” con la quale la Prestigiacomo ha mutato la composizione delle commissioni è irregolare perchè i vecchi membri non erano decaduti, nè nei loro confronti, come ammesso anche dall’Avvocatura dello Stato, era applicabile lo spoil system.
Ci troviamo di fronte al solito cattivo vezzo di sistemare, a ogni cambio di governo, il personale amico al posto di quello precedente, magari dopo aver parlato a lungo, a destra o sinistra che sia, di meritocrazia.
Tanta fretta per sistemare i tecnici amici avremmo preferito che la Prestigiacomo (e Pecoraro Scanio a suo tempo) la dimostrasse per evitare la tragedia di Messina, rendendo operativa la messa in sicurezza della zona, invece che stornare i fondi per il turismo delle Eolie.
Leave a Reply