ANCORA SCAZZI NEL GOVERNO: FORZA ITALIA E LEGA LITIGANO PURE SULLO STOP ALLE MULTE AI NO VAX, PER I BERLUSCONES È INACCETTABILE
LICIA RONZULLI, VICEPRESIDENTE DI PALAZZO MADAMA, VA GIÙ DURISSIMA: “SIGNIFICA FAR FINTA DI DIMENTICARE COS’HA RAPPRESENTATO IL COVID PER L’ITALIA. LA VIOLAZIONE DELLE NORME SANITARIE DA PARTE DEI NO VAX È STATA UNO SCHIAFFO ALLE LEGGI DELLO STATO E, ANCOR PEGGIO, UN PERICOLO PER LA POPOLAZIONE”… IL CARROCCIO GIUDICA L’ADDIO ALLE SANZIONI UN SEGNALE DI “PACIFICAZIONE”
Monta la polemica sullo stop alle multe per chi non si è sottoposto al vaccino anti-Covid, inserito ieri dal governo nel decreto Milleproroghe. Se medici e virologi sollevano perplessità, a darsi battaglia stavolta non sono solo maggioranza e opposizione: anche all’interno del centrodestra si registrano toni diversi. Con un pezzo di Forza Italia che si scaglia contro la scelta dell’esecutivo (giudicata un’apertura ai no vax) e la Lega, che invece giudica l’addio alle sanzioni un segnale di «pacificazione».
A dar voce al malumore che serpeggia tra gli azzurri ci pensa Licia Ronzulli, vicepresidente di Palazzo Madama. Va giù dura, l’esponente forzista: «Se era sbagliato prorogare il congelamento delle multe, cancellarle è inaccettabile e significa far finta di dimenticare cos’ha rappresentato il Covid per l’Italia». Ronzulli si augura che «la maggioranza torni sui suoi passi» perché «quella dei no vax era tutt’altro che una battaglia di libertà».
Dunque, avverte la senatrice, tornare indietro è sbagliato. «Di fronte alla pandemia che ci ha travolti tutti e ha ucciso quasi 200mila persone argomenta la violazione delle norme sanitarie da parte dei no vax è stata uno schiaffo alle leggi dello Stato e, ancor peggio, un pericolo per la popolazione, esposta al rischio di contagio da chi, per motivi ideologici e antiscientifici, ha rifiutato il vaccino».
Non la pensa così la Lega. Con il vicepremier Matteo Salvini che rivendica l’addio alle sanzioni. «Ritengo giusto superare la pagina drammatica del Covid che fortunatamente è alle spalle», osserva il segretario leghista. «Chiudere una volta per tutte il contenzioso col passato e annullare multe e sanzioni penso che sia un segno di pacificazione nazionale», osserva. Non è l’unico, Salvini, a difendere quella scelta che non va giù a un pezzo di Forza Italia. Anzi: nel Carroccio c’è chi rilancia sul tema dei rimborsi. Inizialmente previsti per chi aveva già pagato la multa, poi depennati per la contrarietà del Mef.
Insiste Claudio Borghi, senatore leghista da molti considerato vicino alla galassia no vax: il rimborso delle somme versate «deve essere valutato. Se il numero di coloro che hanno pagato è piccolo, e c’è il rischio di cause, si può tranquillamente valutare la restituzione». Anche il presidente della Camera, il leghista Lorenzo Fontana, sottolinea di non aver mai apprezzato l’idea «che ci fosse una multa per una questione di vaccinazione». Ma poi chiarisce, durante lo scambio di auguri natalizi con la stampa parlamentare: «Non mi piacque il fatto che fu messa allora, ma toglierla… Penso che se qualcuno quella multa l’ha pagata, adesso fa la figura del fesso. È una situazione che ha pro e contro».
(da agenzie)
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