ANPI, “ASSOCIAZIONE NAZIONALE PUTINIANI D’ITALIA”
GRAMELLINI: “ALL’ANPI SI È FINITO PER PERDONARE DI TUTTO. ANCHE CHE FOSSE SEMPRE IN PRIMA LINEA QUANDO SI TRATTAVA DI MANIFESTARE CONTRO GLI AMERICANI. I QUALI SARANNO PURE IL MALE ASSOLUTO, MA COMBATTERONO ACCANTO ALLE BRIGATE PARTIGIANE E LE RIFORNIRONO DI ARMI NELLA LOTTA ALL’INVASORE NAZISTA”
Nel sacro nome della Resistenza, all’Anpi si è finito per perdonare di tutto. Non solo che i pochi partigiani ancora vivi non vi avessero più da tempo alcun ruolo, ma che l’associazione fosse sempre in prima linea quando si trattava di manifestare contro gli americani.
I quali saranno pure il male assoluto, ma combatterono accanto alle brigate partigiane e le rifornirono di armi nella lotta all’invasore nazista.
All’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia è stata perdonata anche la neutralità pelosa nella guerra in corso e persino certi arrampicamenti sui muri per distinguere la Resistenza buona da quella cattiva del popolo ucraino.
Ma il manifesto del prossimo 25 aprile è imperdonabile e lascia intendere che il problema dell’Anpi sta diventando la sua P. Anzitutto nessun cenno all’invasore Putin, che se non è un nazista, di certo gli assomiglia.
Poi una citazione monca dell’articolo 11 della Costituzione, «l’Italia ripudia la guerra», dimenticandosi di aggiungere «come strumento di offesa» e arrivando così all’assurdo di ripudiare anche quella di Liberazione.
Ultimo tocco d’artista, la gaffe delle bandiere alle finestre: simil-italiane ma in realtà ungheresi, omaggio inconscio a un altro politico di estrema destra, Orbán, amico caro dell’aggressore russo.
Alla fine, l’unica cosa azzeccata del manifesto resta la sigla Anpi, purché la si declini in modo più veritiero: Associazione Nazionale Putiniani d’Italia
Massimo Gramellini
(da Il Corriere della Sera)
Leave a Reply