APPELLO DEI RADICALI: “ASSAD SIA GIUDICATO PER CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ DALL’AJA”
“INTERVENTO URGENTE DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE: 400 MORTI, MILIONI DI PROFUGHI, UN SISTEMATICO MASSACRO DEI CIVILI”
Per rispondere all’escalation militare in atto in Siria e al probabile nuovo utilizzo di armi chimiche da parte del regime di Assad, i Radicali Italiani chiedono l’intervento urgente della Corte Penale Internazionale come unica via per riconquistare una speranza di pace.
«Chiediamo ai Governi europei di fare il massimo delle pressioni diplomatiche possibili per l’attivazione del Tribunale Penale Internazionale in Siria dove una guerra ai civili ha letteralmente distrutto un intero Paese. Il motto “Non c’è pace senza giustizia”, dopo 6 anni di guerra, assume una centralità assoluta», scrivono Silvja Manzi e Igor Boni.
E per farlo, hanno lanciato una petizione on line chiedendo a tutti di mobilitarsi per chiedere che Assad – e tutti i criminali di guerra, del regime al potere o dei suoi oppositori – venga deferito davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aja e processato per crimini contro l’umanità .
«Circa 400 mila morti e milioni di profughi nella peggiore guerra della storia recente. Come in Bosnia venti anni fa, quella in corso in Siria non è una “guerra civile” ma è una “guerra ai civili”, una sistematica opera di massacro della popolazione iniziata e attuata da un dittatore, Bashar al-Assad, che è disposto a tutto pur di mantenere il proprio potere. Sono anni che in splendida solitudine chiediamo che le diplomazie e i cittadini si mobilitino con noi per poter indagare sui crimini commessi in Siria e per giudicare i tanti che si sono macchiati di crimini efferati contro l’umanità , che siano del regime, delle opposizioni o di gruppi terroristici. Noi forniamo lo strumento dell’appello pubblico, della nonviolenta, della raccolta pubblica di sottoscrizioni. Speriamo che questa fiammella di speranza, l’unica in campo, non sia solo una testimonianza ma divenga strumento di azione politica transnazionale».
(da “Huffingtonpost”)
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