ARRESTATO ALTRO CONSIGLIERE REGIONALE SICILIANO DI CENTRODESTRA
PIPPO GENNUSO IN CARCERE CON L’ACCUSA DI VOTO DI SCAMBIO AGGRAVATO DAL METODO MAFIOSO
Il parlamentare regionale siciliano Giuseppe Gennuso, 65 anni, della lista di centrodestra Popolari ed Autonomisti, è stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Siracusa con l’accusa di voto di scambio, aggravata dal metodo mafioso.
Il provvedimento, di arresti domiciliari, è stato emesso dal gip del tribunale di Catania su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo etneo.
Sull’inchiesta, che vede coinvolte altre persone, vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti della Dda di Catania.
Domiciliari anche per Massimo Rubino, ritenuto un procacciatore di voti.
Il carcere è invece scattato per Francesco Giamblanco, genero del boss di Avola Michele Crapula, che si trova al 41 bis. Ma l’inchiesta è molto più ampia, e riguarda anche altre persone.
Le intercettazioni dei carabinieri del nucleo Investigativo di Siracusa sono entrate nei segreti dell’ultima campagna elettorale per le Regionali. Rubino diceva: “L’unico che può fare tutto quello che… è Pippo Gennuso”. Giamblanco ribadiva: “Vedi che noi lo votiamo”.
Il cognato del boss si vantava di avere un pacchetto di voti a disposizione: “400-500 voti, ma li abbiamo con i fatti. I soldi ci vogliono”. Secondo la procura di Catania, Gennuso avrebbe pagato per ottenere i voti della cosca Crapula.
Giuseppe Pippo Gennuso, imprenditore, deputato regionale al suo quarto mandato, alle ultime elezioni aveva ottenuto nel collegio di Siracusa 6567 preferenze.
E’ l’ennesimo deputato dell’Assemblea regionale siciliana a finire sotto inchiesta. Nei giorni scorsi, la Dda di Catania aveva chiesto l’archiviazione nei confronti di quattro indagati in un’altra inchiesta per tentata estorsione in cui Gennuso figurava come parte lesa.
A Palermo, il deputato ha invece denunciato di essere rimasto vittima di un’estorsione nell’ambito della gestione di una sala Bingo da parte della sua famiglia, un processo è in corso contro alcuni esponenti della cosca Vernengo di Santa Maria di Gesù, che hanno però sempre sostenuto di aver gestito negli anni passati il bar della sala giochi. Ma a Palermo, Gennuso è anche indagato per corruzione in atti giudiziari e rivelazione di notizie riservate, nell’ambito di un’inchiesta che riguarda l’elezione-replay in alcune sezioni di Rosolini e Pachino, grazie alla quale l’esponente politico rientrò all’Ars, due anni fa.
Adesso, invece, il parlamentare regionale è accusato di aver stretto un patto con esponenti della cosca mafiosa siracusana. Accusa ben più pesante. A denunciare le frequentazioni di Gennuso con Rubino (amico di Giamblanco) era stato il blog “Laspia.it” di Paolo Borrometi, il giornalista oggi minacciato di morte dalla mafia siracusana.
Due mesi fa, il deputato aveva replicato all’articolo: “Rubino me lo presentò Giuseppe Casella e poi l’ho visto in altre occasioni in campagna elettorale. Abbiamo fatto due incontri con mangiata di pizza, so che ha fatto campagna elettorale per me. Rubino rappresentava un gruppo di ciclisti di Avola”. E nel gruppo c’era anche Francesco Giamblanco, il genero del capomafia.
Sarà Daniela Ternullo, prima dei non eletti nella lista dei Popolari e autonomisti a Siracusa, a subentrare all’Assemblea siciliana a Gennuso, che sarà sospeso per la legge Severino. Ternullo, originaria di Melilli, alle regionali di novembre aveva ottenuto 1.790 preferenze.
(da agenzie)
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