ARRESTATO IN AUSTRIA L’EX AGENTE DEI SERVIZI AUSTRIACI EGISTO OTT
“CEDEVA SEGRETI AI RUSSI”
La guerra ibrida della Russia in Europa prosegue a un ritmo così serrato che i servizi occidentali e gli investigatori e la magistrature dei paesi sotto attacco riescono a intervenire spesso solo con grande ritardo. In questi ultimi due giorni c’è stato un nuovo capitolo, molto importante anche per l’Italia: è stato arrestato in Austria l’ex ufficiale dei servizi segreti interni austriaci (BDV) Egisto Ott, è sospettato di aver venduto dati estratti dagli smartphone di tre alti funzionari austriaci (Michael Kloibmüller, per molti anni capo di gabinetto del Ministero dell’Interno, Michael Takacs, direttore della Polizia federale, e Gernot Maier, direttore dell’Ufficio federale per l’immigrazione e l’asilo) ai russi del FSB. La cosa però riguarda anche l’italia, molto da vicino.
La consegna sarebbe avvenuta nell’estate del 2022. I tre cellulari austriaci non sono stati hackerati, ma erano in riparazione (una canoa si era misteriosamente rovesciata durante un viaggio dei tre per il Ministero dell’Interno e gli smartphone erano caduti in acqua) quando un tecnico informatico dei servizi austriaci è stato incaricato di ripararli. Avrebbe fatto delle copie dei device e le ha passate, secondo l’indagine, a Egisto Ott. L’inchiesta è collegata a quella avviata nel Regno Unito su una rete di agentii di nazionalità bulgara che spiavano per la Russia, gestita da Jan Marsalek, l’ex chief financial officer di Wirecard, la banca online tedesca che fallì con due miliardi almeno di buco, e con Marsalek sparito – a Mosca, come rivelarono in seguito The Insider e Bellingcat. Ott aiutò Marsalek a fuggire portandolo in auto a Vienna, da dove volò verso Mosca, tramite scalo in Bielorussia. Il problema specifico per l’Italia è che Ott per anni ha lavorato in Italia come responsabile proprio del rapporto tra agenti austriaci e italiani, e potrebbe aver ceduto materiale fornito dagli italiani agli austriaci.
E qui il problema diventa particolarmente grave: l’indagine dura da sette anni almeno. E quello che ormai diversi investigatori occidentali (Fbi, britannici, e adesso austriaci) considerano un uomo dei russi è stato anni in Italia, responsabile della polizia e dell’antiterrorismo austriaco. In Italia dunque i russi avevano un altro uomo di fiducia – se sono veri i fatti rivelati dall’indagine –incistato a stretto contatto con gli apparati italiani
Secondo la Procura viennese, Ott avrebbe abusato della sua posizione nei servizi per accedere e vendere dati. Il cliente (almeno in questa inchiesta) era l’ex capo del dipartimento BVT Martin Weiss (oggi riparato a Dubai), che a sua volta lavorava per Jan Marsalek. Secondo i magistrati viennesi è stata arrestata anche una seconda persona, di cui però non si conosce ancora il nome. Ott ha sempre negato di aver fatto la spia per la Russia, e non c’è ancora una sentenza.
Il fascicolo austriaco conta però migliaia di pagine, e qualcosa sta trapelando. Tra le persone che, sostiene l’accusa, Ott teneva d’occhio, c’è un socio dell’oligarca russo Arkady Rotenberg, un attivista dell’opposizione kazaka e il giornalista investigativo di Bellingcat Christo Grozev. È probabile – sostiene The Standard – «che anche il precedente lavoro di Ott come addetto di polizia in Italia lo abbia aiutato a eseguire gli ordini».
In Austria la cosa è uno scandalo enorme, diversi partiti, per esempio i verdi, puntano il dito sulle connessioni tra Ott e la destra austriaca: «L’FPÖ di Strache e Kickl non lavora da anni per l’Austria, ma in verità per la Russia e il suo dittatore senza scrupoli. Questa è una pericolosa minaccia per il nostro Paese», spiega Sigrid Maurer, membro del gruppo parlamentare verde. Ma in Italia la cosa rischia di essere altrettanto pericolosa, perché il lavoro di Ott è rimasto completamente sottotraccia. Nel 2017 il BVT venne informato da servizi segreti stranieri che le informazioni riservate dei servizi austriaci – che fonti straniere avevano fornito ai servizi di sicurezza delle rispettive nazioni allo scopo di indagare e prevenire le minacce russe – stavano passando a organismi non autorizzati, ovvero i servizi segreti russi. Una mano indagava sui russi, e l’altra potrebbe aver passato tutto ai russi. In pieno, spensierato Belpaese.
(da agenzie)
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