ARRIVA IL “GRILLUSCONISMOâ€: “VOTO GRILLO PER CREARE IL CAOS E L’INGOVERNABILITA'”
VITTORIO FELTRI RIVELA ALLA “ZANZARA” LA SUA INTENZIONE DI VOTO… “VADO SPESSO A CENA CON DI PIETRO, L’HANNO VOLUTO FREGARE”
E alla fine, dai microfoni della Zanzara, arrivò il grande colpo di scena, il primo atto del «grilloberlusconismo».
Ovvero l’endorcement di Vittorio Feltri: «Provo un certo godimento, orgasmi, a veder Grillo sfasciare tutto. Il nostro sistema politico è talmente marcio che spero che dal grande caos rinasca tutto. Oggi voterei per lui».
Certo, quando c’è di mezzo la coppia affilata dei due conduttori di Radio 24 tutto diventa possibile, ma c’è una ratio nel ragionamento della prima firma de Il Giornale, che ricollega questo pronunciamento alle scelte politiche di tutta la sua vita: prima il periodo pro-Lega, poi quello pro-Berlusconi: «Meno male che c’è Grillo — dice Feltri alla Zanzara — ma vi rendete conto di cosa ha fatto in Sicilia? Andare lì a nuoto, un’impresa meravigliosa!».
Tra il serio e il faceto spiega: «Dopo la nuotata la mia stima per lui è aumentata tantissimo. Mi affascina chi fa casino, è bello stare a vedere quanto riuscirà a sfasciare, una meraviglia».
E le donne del movimento che lo criticano per la frase sul punto G? Che cosa pensa Feltri di loro, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo: «Che cosa credevano- se la ride Feltri — di essersi iscritte al Rotary?».
Poi l’uomo simbolo del Giornale parla di Antonio Di Pietro, e anche qui non manca l’effetto sorpresa.
Dopo le cause, le querele, le tante polemiche degli anni passati, le prime dimissioni da via Negri, causate proprio da quella mole di querele che secondo la leggenda riempivano sette armadi Feltri spiazza tutti con un ramoscello d’ulivo: «Sarei contentissimo se Di Pietro andasse al Quirinale, non è che finora abbiamo avuto campioni. Io stimo moltissimo Di Pietro, personalmente non mi ha mai querelato, in tribunale portava Il Giornale».
Vi pare uno scherzo? Ecco un’altra rivelazione: «Spesso ci vediamo a cena e abbiamo un ottimo rapporto» .
Infine l’ultimo strappo, con chi va più volentieri a cena, Berlusconi o Di Pietro?
«Di Pietro — risponde Feltri — a meno che Berlusconi non mi inviti al bunga bunga. Almeno Di Pietro non dice barzellette e usiamo entrambi un linguaggio contadino. Sono più a mio agio e non fa la primadonna come Silvio. Ora è un po’ in difficoltà per la storia della Gabanelli — dice ancora Feltri a Radio 24 — ma sono cose montate bene in tv e tirate fuori dagli archivi. Cose già chiarite, l’hanno voluto fregare, come fanno con Berlusconi».
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