ASSEMBLEA M5S, ALMENO SETTE SENATORI DICONO NO ALLA FIDUCIA A DRAGHI, UN DEPUTATO SI DIMETTE
IN MIGLIAIA FIRMANO LA PETIZIONE PER RIVOTARE SU ROUSSEAU, LO STATUTO LO PERMETTE: IL SUPERMINISTERO ALLA TRANSIZIONE ECOLOGICA NON ESISTE. E’ UN PACCO DI DRAGHI, AVALLATO DA GRILLO E DAI NOTABILI M5S
Non si placano le polemiche nel M5S per la nascita del governo Draghi, anzi. La squadra del nuovo premier e la mancata unione tra il Mise e l’Ambiente per il nuovo ministero per la Transizione ecologica voluto da Beppe Grillo hanno alimentato la rabbia e le divisioni interne.
Sulle chat degli eletti rimbalza un articolo dello statuto che permette di ripetere il voto entro cinque giorni. In serata il deputato Giuseppe D’Ambrosio in serata ha annunciato l’addio al Movimento.
Alle 18 è iniziata l’assemblea dei senatori. Almeno in sette hanno annunciato che a Palazzo Madama giovedì voteranno no alla fiducia: sono Lannutti, Dessì, Crucioli, Abate, Lezzi, Giannuzzi e La Mura
In serata potrebbe essere convocata una riunione congiunta degli eletti con Vito Crimi per placare i nervi. Alle 21.30, invece, si terrà il vertice dei deputati grillini.
“Il momento che stiamo attraversando è difficilissimo. C’èdelusione, frustrazione ed incertezza e comprendo le ragioni di tutti. Ma il momento impone di mantenere la calma”, scrive il capogruppo M5s a palazzo Madama, Ettore Licheri ai senatori.
“So – sottolinea in un altro passaggio – che e’ dura per tutti figuratevi per me, ma sforziamoci di mantenere i nervi saldi e lavorare per il bene del Movimento. Non c’è niente di irreversibile e per tutto c’è sempre una soluzione. Se restiamo uniti senza litigare la troveremo”.
Intanto il Garante e fondatore del Movimento, Beppe Grillo, con un posto sul suo blog tenta di frenare la volontà dei dissidenti di votare no alla fiducia a Draghi e prova a convincere i grillini sulla necessità di appoggiare l’esecutivo. “13 febbraio 2021. Vi ricorderete questa data. Perchè da oggi si deve scegliere. O di qua, o di là – scrive Grillo – E’ di una transizione cerebrale di cui abbiamo bisogno”, aggiunge.
Dopo l’addio di Alessandro Di Battista, i dissidenti del M5S sferrano un nuovo attacco ai vertici del Movimento e reclamano un nuovo voto su Rousseau. Altrimenti diranno no al governo Draghi.
Lo scrive oggi la senatrice Barbara Lezzi su Fb: “Questa mattina ho inviato, insieme ad alcuni colleghi, una mail al Capo Politico, al Comitato di garanzia e al Garante per segnalare che la previsione del quesito posta nella consultazione dell’11/02/21 non ha trovato riscontro nella formazione del nuovo Governo. Non c’è il super-ministero che avrebbe dovuto prevedere la fusione tra il Mise e il ministero dell’Ambiente oggetto del quesito. Chiediamo che venga immediatamente indetta nuova consultazione. E’ evidente che, in assenza di riscontro, al fine di rispettare la maggioranza degli iscritti, il voto alla fiducia deve essere No”.
Nelle chat interne divampa il malcontento e parte il processo ai vertici per la gestione delle trattative che hanno portato alla formazione dell’esecutivo. La deputata Margherita Del Sesto parla di restaurazione e invoca il ritorno all’opposizione, mentre la collega Angela Masi chiede la possibilità di votare secondo coscienza alla luce della larghissima maggioranza che sostiene il nuovo esecutivo targato Mario Draghi. Doveva essere il governo dei migliori’, scrive la deputata Valentina Corneli, e invece è diventato un “governicchio di mezze cartucce” che vede il M5S fuori dai ministeri politici di peso. Ricorre a parole dure Maria Luisa Faro, Commissione Bilancio: il M5S è morto e non sismo stati noi ad ucciderlo, scrive la parlamentare pugliese parafrasando Nietzsche. E poi ancora, un senatore: “Basta, abbiamo toccato il fondo. Non possono far parlare soltanto i Di Maio Boys…”.
D’Ambrosio: “Lascio il Movimento”
“Lascio il Movimento 5 Stelle”. Lo annuncia su Facebook il deputato Giuseppe D’Ambrosio. “E’ da qualche ora che provo a scrivere questo post, cancellandolo e riscrivendolo diverse volte, perchè è difficile parlare di una intensa, forte e lunga storia d’amore che si interrompe con grande sofferenza – prosegue – dopo aver tentato in ogni modo di seguire quello che pensavi potesse aiutare a recuperare da un ‘vicolo cieco’ che ormai è diventato purtroppo evidente a tutti”.
Poi conclude il posto scrivendo: “Non posso dimenticare – insiste il deputato – di essere stato paracadutato nel 2013 in Parlamento, grazie ad un miracolo fatto da un visionario come Beppe Grillo per poi realizzare, con un gruppo meraviglioso, 5 anni di opposizione durissima a tutti coloro che dal 2018 però, ci hanno minato da dentro, cambiandoci e trasformandoci in peggio”.
“Sarà un appoggio condizionato. La squadra non convince semplicemente perchè non è una squadra. Sono quote di rappresentanza di ogni partito che ha manifestato la volontà di sostenere Draghi”. A mostrare perplessità sul nuovo Draghi è anche il deputato e presidente della commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia. Un “moderato” tra i 5 Stelle, vicino all’ala di Fico.
“L’appoggio – scrive su Facebook Brescia- sarà condizionato come condizionata è stata la scelta di proseguire nel solco della maggioranza e non relegarsi all’Aventino. Preciso dovere del Movimento sarà vigilare affinchè ogni centesimo sia investito nell’interesse comune. Così come sarà fondamentale difendere le importanti conquiste raggiunte in questi anni”.
Il senatore Emanuele Dessì annuncia da subito il suo voto contrario: “Stamattina invece è tutto molto chiaro e mi permette di poter affermare con sicurezza che voterò NO al governo Draghi. Ci sarà modo, fin dalle prossime ore, per discutere insieme sui motivi di questa scelta”.
Dello stasso avviso il senatore grillino Nicola Morra: “Non posso avere fiducia in un governo che mi sembra essere, per certi versi, Jurassic Park”, rimarca il presidente della commissione Antimafia, contestando la presenza nell’esecutivo di Forza Italia, “nata – ha detto Morra – anche grazie a uomini che avevano relazioni con Cosa Nostra”.
La petizione su Change org
E mentre, come accennato, nelle chat degli eletti rimbalza un articolo dello Statuto del M5S in cui si legge chiaramente che è possibile ripetere il voto entro 5 giorni, sulla piattaforma ‘Charge.org’ è spuntata intanto una petizione per ripetere il voto su Rousseau di giovedì scorso, sondaggio che in poche ore ha raggiunto oltre 3.000 adesioni.
(da agenzie)
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