ASSESSORE SI COLLEGAVA A SITI PORNO CON IL TELEFONO DEL COMUNE: ORA E’ CANDIDATO ALLE REGIONALI
DENUNCIATO PER PECULATO UN ESPONENTE DEL PDL DI PARMA: 90.000 EURO DI BOLLETTA PER 109.877 CONNESSIONI: AVEVA FRAINTESO LO SLOGAN “PARTITO DELL’AMORE”…IL SINDACO PD DI SALSOMAGGIORE DENUNCIATO ANCHE LUI PER PECULATO: SI FACEVA SCORTARE DAI VIGILI PER VIAGGI PRIVATI
Peculati bipartisan alla parmigiana: non è il titolo di una commedia all’italiana degli anni ’70, anche se non manca la nota sexy.
E’ quanto emerge dagli atti con cui la Procura di Parma ha chiesto il rinvio a giudizio di due esponenti politici emiliani: l’ex assessore comunale di Parma, attuale consigliere provinciale e candidato alle prossime regionali per il Pdl, Giampaolo Lavagetto, e il sindaco Pd di Salsomaggiore, Massimo Tedeschi. Una par condicio che garantisce un trattamento bipartisan, insomma, anche se i due casi sono ovviamente differenti.
Il più imbarazzante è sicuramente quello che riguarda l’esponente del Pdl che quando era assessore alle politiche per la scuola, tramite un telefono di servizio assegnatogli dal comune di Parma, avrebbe visitato venti siti pornografici per migliaia di volte per un importo di 91.381 euro di connessioni internet.
La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio dell’amministratore per il danno causato alle casse comunali: le telefonate in libertà di Lavagetto sono concentrate in pochi mesi, tra ottobre 2008 e gennaio 2009, quando in verità Berlusconi non aveva ancora lanciato lo slogan del “partito dell’amore” e pertanto neanche a una cattiva interpretazione dello stesso il Lavagetto piò appellarsi.
In quattro mesi l’assessore è riuscito a collegarsi 109.877 volte, secondo quanto appurato dal consulente tecnico nominato dalla Procura, una attività frenetica insomma.
Interrotta probabilmente dal fatto che il Lavagetto fu candidato alla presidenza della Provincia di Parma e attualmente è consigliere provinciale del Pdl.
Cosa ancora più singolare che i vertici del partito lo abbiano ora candidato per le prossime regionali dell’Emilia Romagna, pur conoscendo bene l’imbarazzante vicenda.
Viene da chiedersi se ne vogliono fare un simbolo del partito dell’amore ante litteram o se è normale che un accusato di peculato con prove evidenti a suo carico possa un domani rappresentare il partito in un ente pubblico di tal livello.
Con che rispetto del proprio elettorato poi, è un quesito tutt’altro che marginale.
Ma chi decide certe candidature? Qualcuno che vuole farsi del male?
Per la cronaca la Telecom, mossa a pietà del Comune di Parma, ha accettato una transazione riducendo la bolletta ad appena 408,93 euro applicando una formula più economica, giusto per andare incontro a un cliente di riguardo come un ente locale.
In ogni caso i 408 euro restano a carico della collettività .
Il sindaco Pd della ridente città delle terme, invece, ha pensato bene di farsi accompagnare in una officina di Modena dai vigili della sua città , facendosi scortare mentre era a bordo della sua auto privata per un viaggio personale e tutt’altro che istituzionale.
Fatto e danno minore, indubbiamente, ma che gli hano ugualmente procurato una denuncia per peculato, unitamemte al comandante della polizia municipale di Salsomaggiore che lo ha accompagnato.
Peccatori di provincia, insomma, ma sintomo di quanto il potere faccia brutti scherzi a chi si lascia prendere la mano da un delirio di onnipotenza.
Che poi usi il mouse o il volante poco importa: quello che al cittadino comune non va giù è che alla fine vengano pure “promossi sul campo”, invece che rimossi.
Altro che lotta alla malapolitica, altro che codici interni: si naviga ancora a vista, magari su internet.
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