ATTENTATO BORUSSIA, RIVENDICAZIONE DI UN GRUPPO NEONAZISTA, SEMPRE PIU’ ESILE LA PISTA ISIS
IL SEDICENTE NEONAZISTA SABATO PROSSIMO MINACCIA DI FAR SCORRERE “SANGUE COLORATO” E PARLA DI “COMMANDO COLONIA”
“Siccome non abbiamo alcuna traccia degli attentatori, dobbiamo prendere sul serio tutto”. La disarmante confessione di una fonte dei servizi al Tagesspiegel è doverosa, dopo giorni di caos investigativo attorno alle tre bombe esplose al passaggio del pullman del Borussia, martedì scorso.
E dunque anche la terza lettera di rivendicazione arrivata stamane via mail al quotidiano berlinese, è già al vaglio degli inquirenti ma va presa con le pinze.
Si tratta di una mail anonima, che fa riferimento ad Adolf Hitler, si intesta le bombe, insulta la società multirazziale e minaccia un nuovo attentato per il 22 aprile.
La procura federale, attraverso la sua portavoce, Frauke Kà¶hler, si è limitata a dire che “stiamo esaminando la lettera”.
L’attacco al bus della squadra di Dortmund sarebbe stato, secondo la rivendicazione, “l’ultimo avvertimento”: sabato prossimo il sedicente neonazista minaccia “di far scorrere sangue colorato” e avverte che il “commando Colonia” sarebbe pronto.
Il riferimento sembra chiaro: sabato prossimo nella città renana è prevista una manifestazione dei populisti dell’Afd ma soprattutto una contro-manifestazione antifascista.
Lo slogan più famoso degli oppositori in piazza dei populisti xenofobi di Frauke Petry è “colorati e non marroni”, con riferimento al colore dei nazisti.
La pista dell’attentato dell’Isis, intanto, è sempre più appesa a un filo.
Un gruppo di esperti di estremismo islamico incaricati da alcuni autorevoli media tedeschi tra cui la Sueddeutsche Zeitung di esaminare la lettera di rivendicazione trovata sul luogo dell’attacco ha concluso che “è poco credibile che il documento sia stato scritto da estremisti islamici”.
Secondo il gruppo di esperti, è inedita la scelta di una lettera in tre copie lasciata sul posto dell’attentato; non ci sono simboli dell’Isis sulla lettera, nè il califfato ha ancora rivendicato ufficialmente le bombe; la lettera è in un tedesco strano, con errori grossolani ma anche con termini molto ricercati, come se le sgrammaticature fossero state montate artatamente nella lettera.
Infine, come ricorda una fonte dei servizi, “l’Isis non negozia mai”: nella lettera il presunto terrorista islamico chiedeva il ritiro dei Tornado tedeschi dalle missioni anti-Isis e la chiusura di Ramstein, la base militare tedesca di appoggio per gli americani.
(da agenzie)
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