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CORVO ROSSO NON AVRAI… IL MIO CACHEMIRE : LA RIVOLUZIONE FINISCE IN POLTRONA
Già il termine “Cosa” indica qualcosa di non precisato, di vago, di adatto a tutte le stagione, di informe. Se poi è abbinato alla politica, indica chiaramente che in ballo non ci sono più valori ed idee ( non diciamo ideologie), ma solo posti e medaglie, lauti compensi e soporifere poltrone. Se poi si parla di Cosa Rossa, il colore è sempre più sbiadito, l’arcobaleno della Pace (una moltitudine di colori che sfumano e si assommano) segna l’abbandono definitivo della “falce e martello” che sapeva tanto di sudore operaio, di grasso delle fabbriche, di affrancamento contadino, di emancipazione della classe operaia, di lotte sindacali, di rivoluzione dei “duri e puri”. Ormai dal Che e da Lenin siamo passati agli spot stile Dolce & Gabbana con testimonial Nichi Vendola. In Italia siamo arrivati (come sostiene il quotidiano della Confindustria, “il Sole 24ore”) agli “estremisti di governo”, guappi a parole ma attaccati alla poltrona peggio dei democristiani anni ’70, stipendio fisso, pensione garantita e portaborse al seguito. Una politica filogovernativa che ha fatto toccare nei sondaggi il minimo storico a partiti come Rifondazione, reo di aver rinunciato alle lotte per garantire il posto al Faustino nazionale. In Europa non accade la medesima cosa: in Germania i Verdi di Joshka Fischer se ne stanno fuori dal governo, in Francia i trotzkisti di Lutte Ovriere se ne stanno isolati. Solo in Italia la Sinistra radicale è lì a spartirsi la torta col caporale di giornata Prodi. Beh direte, gli intellettuali no, vigileranno sulla Rivoluzione… neanche più quello. Il Manifesto ha ospitato recentemente un articolo di Rossana Rossanda, la grande madre di tutte le battaglie, che vive ovviamente a Parigi, in una “modesta” magione ovvio, e che dalla capitale francese invita ad accontentarsi della Cosa Rossa e non sopravvalutare “il caso dei 4 morti della Thyssen, un incidente che è solo un evento da mettere in conto dal meccanismo dominante”. Come dire: compagni preoccupatevi della Cosa Rossa, invece che perdere tempo con la sicurezza sul lavoro… Ormai sarà anche la Rossana una ex- intellettuale, mah… Come il Fausto Bertinotti, ex di tutto: ex sindacalista, ex cigiellino, ex mangiapreti, ex materialista, ex extraparlamentare, ex leninista, ex materialista. Tra poco dedito agli ex voto se va avanti così, basta conservare la poltrona di presidente della Camera. I tempi del Fidel e del subcomandante Marcos sono lontani, ormai nel Chiapas ci va con Alpitour e a Cuba con le crociere della MSC ( trova la piscina anche lì… come nella sua villa in Umbria). E che dire di quello strano incrocio tra un pastore delle Puglia e un TIR scandinavo, dal nome di Pecoraro Scanio? Inizia nei radicali ( i maligni dicono che credesse allora che il Manifesto del Partito Comunista fosse solo un poster a colori con le foto di Marx, Engels e Lenin). Si trasferisce ai Verdi, ma sempre con poltrona incorporata e si garantisce un posto al Sole ( che ride). Chi non ridono più sono i loro elettori che pensavano a una politica di contenimento dei prezzi, in una politica estera antiamericana, in un controllo delle nuove povertà e in di aiuti alle famiglie…Tanti illusi che non andranno più a votare… mentre Dilberto si segnala solo per la visita al Mausoleo di Lenin con colbacco incorporato, Mussi invece per lo scambio di lacrime con Veltroni al congresso d’addio. Il più lucido forse rimane Pietro Ingrao e dirlo di un uomo di 82 anni è detto tutto, figuriamoci gli altri…. che per molti ormai è superato dai comunisti “old fashion” con giacchettina di cachemire … Cosa Rossa , una Pipa per tutti…( con una p sola eh ? )… la sicurezza in fabbrica può attendere.
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