AttualitÃ
Anagrafe democratica
DILIBERTO LICENZIA PURE LENIN
Il segretario del Pcdi , Olivero Diliberto, in un’epoca dove l’aggettivo “democratico” è
abbondantemente usato a sproposito, vanta sicuramente il merito di essere un tenace e attento osservatore della fenomenologia mondialista e della deriva capitalista. Memore dei tempi del KGB, a lui nulla sfugge e tutto ritiene sia censurabile, a parte far fuori il mito Cossutta e partecipare a manifestazioni contro il governo dove siedono i suoi ministri dalla barba bianca. Sempre in prima fila nei cortei dove si urla “10, 100, 100 Nassyria” e si bruciano bandiere nemiche, sempre presente a denunciare la faziosità dei giornali “borghesi” , il docente universitario sardo ed ex ministro della Giustizia ha scoperto un pericolo nuovo per il proletariato.
Riferendosi al ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa nello specifico, ma poi facendo un discorso più generale ed aulico ha testualmente affermato . “Diffido di quelli che hanno due cognomi, perchè tendenzialmente non stanno coi lavoratori”.
Tradotto…il doppio cognome e’ roba da signori e non si concilia con la lotta di classe. Forse Diliberto dimentica intanto che era stata proprio la sua deputata-boxeur Katia Belillo ad accogliere con favore la proposta di legge sul doppio cognome obbligatorio per i figli (ovvero anche quello della madre oltre che del padre), in base alle pari opportunità … povera Katia, messa ora ko dalle nuove direttive del segretario. Ma il problema e’ ben più grave, perchè la purga dilibertiana è retroattiva e riscrive la storia, non solo la cronaca e apre nuovi scenari planetari nella nomenklatura comunista, sollevando inquietanti interrogativi. La storia del socialismo è piena di compagni eccellenti con due cognomi, a questo punto come va collocato il pedigree del dittatore cubano Fidel Castro Ruz o il pensatore anarchico Francisco Ferrer y Guardia ? E quello del vate spagnolo Federico Garcia Lorca o dello scrittore giacobino Nicolas Restif de la Bretonne ? Infiltrati borghesi forse…E un sospetto sinistro aleggia anche su Vladimir Ilic Lenin a questo punto, nemico del proletariato a detto di Diliberto o quanto meno fortemente sospettato.. Venendo ai tempi moderni che pensare di Alberto Asor Rosa, recentemente dimessosi da intellettuale di sinistra ( ha ragione Diliberto vedete ? ) , e venendo al Senato ci sarà da fidarsi del capogruppo di Prc Giovanni Russo Spena o di Lidia Brisca Menapace o di Giuseppe Di Lello Finuoli o di Erminia Emprin Gilardini , tutti targati Rifondazione?
E che ci farà nel gruppo del Pcdi Marco Pecoraro Scanio, fratello di Alfonso? Che sia una spia del Cardinale ? Caro Dilberto, le vie della rivoluzione sono lastricate di infiltrati, ma tu hai indicato la via giusta , quella della anagrafe democratica, prepariamo la ghigliottina come ai vecchi tempi e non ci pensiamo più…e poi ricorda la frase rivelatoria di Ricucci : “In Italia si nun ciai er doppio cognome nun conti gnente”…Hai visto che fine ha fatto il povero Ricucci che di cognomi ne aveva uno solo? Comunque se la rivoluzione non avesse un buon esito perchè le truppe si sono fermate in trattoria a Trastevere, prepara una soluzione di ricambio Olivero…una bella e nuova carta di identità e una ricerca araldica…rifanno le tette e i culi..che vuoi che sia rifarsi un documento…potrai sempre trasformarti in Olivero Dili Berto, latifondista sardo di antica e nobile casata…noblesse oblige.
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