AUTOGOL DI RENZI: APRE LA CRISI SUL MES MA ORA GLI INTERESSI SUL DEBITO RISALGONO
SOLO OGGI PERSI 8 MILIONI PER L’AUMENTO DELLO SPREAD ALLA NOTIZIA DELLA CRISI DI GOVERNO
Uscire dalla maggioranza perchè non si è fatto ricorso al Mes, che consentirebbe di risparmiare qualche centinaia di milioni di euro di interessi sul debito, innescando però l’effetto opposto, una risalita degli interessi a causa dell’incertezza politica generata dalla crisi di Governo aperta da lui stesso nel pieno della pandemia.
È il clamoroso autogol riuscito a Matteo Renzi con il ritiro delle ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti dall’esecutivo Conte, foriero di nuove turbolenze sui mercati per i titoli di debito italiani.
Dopo un avvio stabile lo spread tra Btp e Bund ha accelerato fino a sfiorare i 120 punti, in rialzo di 10 punti, col rendimento del decennale salito allo 0,65%. La variazione è per il momento contenuta, grazie soprattutto alla rete di sicurezza della Bce sui titoli di debito pubblico dell’eurozona, come notano gli analisti di Equita: ci sono molti scenari “ancora possibili” che escludono le elezioni anticipate, e “pensiamo che le tensioni sullo spread possano essere limitate grazie al supporto degli acquisti della Bce, anche se aumenterebbero le preoccupazioni sull’efficacia dell’azione di governo”.
La crisi è aperta e al momento nessuno sa ancora come uscirne. Di certo, molte forze politiche, a partire da Italia Viva, sono convinte che le elezioni anticipate non ci saranno. Secondo Morgan Stanley tuttavia non possono essere escluse: “Il rischio politico del 2021 in Europa sembrava modesto, con elezioni programmate solo in Germania e nei Paesi Bassi, che avrebbero dovuto portare a cambiamenti di minor rilievo. Il riemergere del rischio politico italiano mette in discussione questa prospettiva: le elezioni anticipate sembrano possibili e probabilmente porterebbero ad un nuovo governo, meno allineato con l’Ue”.
Insomma, la fiammata dello spread per ora non preoccupa più di tanto i mercati ma certo rischia di segnare uno stop, non si sa se momentaneo o destinato a durare, per quella tendenza che aveva spinto il differenziale in discesa a ridosso di quota 100 punti base rispetto ai 240 di un anno fa, con rendimenti dei titoli italiani ai minimi storici.
E pensare che tra le principali motivazioni che hanno spinto Renzi a togliere il sostegno al Governo c’è il mancato ricorso al Mes sanitario, considerato dalla ministra dimissionaria Bonetti una questione “dirimente”.
Da settimane i renziani intimano al premier Conte di ricorrere al Fondo di diritto lussemburghese sul quale, pende però il veto del Movimento 5 Stelle, primo azionista della maggioranza che sostiene il Governo.
“Per esempio, perchè non prendiamo i soldi del Mes a tasso zero per la sanità ?”, ha chiesto ancora oggi Bonetti. L’ex ministra si riferisce alla linea di credito sanitaria del fondo lussemburghese per le spese sanitarie collegate alla pandemia del Covid: da giugno i Paesi dell’eurozona possono richiedere in prestito fino al 2% del Pil, ma fino ad ora nessuno Stato ha mai fatto richiesta d’accesso per diverse ragioni come la cattiva reputazione che si è guadagnato il Mes durante la crisi greca, la poca chiarezza del quadro giuridico per quanto riguarda le condizionalità macroeconomiche, e soprattutto la dubbia utilità visto l’intervento della Bce che da mesi sta “chiudendo” gli spread con il suo programma Pepp di acquisto titoli.
La vera convenienza del Mes starebbe nel tasso favorevole praticato sui prestiti concessi, più bassi rispetto a quelli di mercato, che sono comunque in discesa.
Eppure l’azzardo renziano ha avuto l’effetto opposto a quello che un eventuale ricorso al Mes si sarebbe prefissato. Perchè, seppur di pochissimo, gli interessi sono aumentati. E non è sfuggito al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: “Si è detto che si voleva il Mes per fare risparmiare l’Italia, oggi sta accadendo l’opposto, mi sembra evidente che non era quella la ragione fondamentale. Solo oggi, che abbiamo avuto delle aste sul nostro debito – ha detto Gualtieri – l’Italia e i cittadini italiani, per effetto dell’aumento dello spread, hanno perso 7,6 mln, quasi 8 milioni: sono soldi che abbiamo in meno, li abbiamo bruciati per quello che è successo ieri”.
Un controsenso per la forza politica da mesi fa una battaglia per risparmiare, al massimo, trecento milioni di euro all’anno sul debito pubblico.
Il Tesoro oggi ha collocato tutti i 9,25 miliardi di euro di Btp a 3, 7 e 30 anni offerti in asta. Il rendimento medio del 3 anni è sceso a -0,23% da -0,19% del collocamento precedente, ma quello a 7 anni è salito da 0,19% a 0,30%. Il trentennale è rimasto invece stabile.
(da agenzie)
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