AVANSPETTACOLO: DOMANI A GROSSETO IL CONVEGNO NAZIONALE LANCIATO DA VANNACCI IN VERSIONE “GLADIATORE”
DOPO LE EUROPEE DEL 2019, C’E’ STATA UNA EMORRAGIA DI VOTI PER IL CARROCCIO, LA BASE SI INTERROGA E METTE NEL MIRINO IL CAPITONE (E VANNACCI): “ERRORE COLOSSALE LA SVOLTA A DESTRA”…IL MALUMORE CRESCENTE NEL PARTITO
La Lega, partito che fu egemone in Veneto, sta morendo? No, è ancora lì, i leghisti ne sono sicuri. Ma è esangue e per rianimarla bisogna tornare alle origini di sindacato del Nord, abbandonare il Sud al proprio destino, parlare di nuovo di territorio, imprese, operai e casalinghe, di Autonomia. Può sopravvivere – dice chi la conosce e la vive da decenni – se impara dai propri errori e si sveste dell’abito centralista indossato per volere del segretario Salvini, magari tirando fuori dall’armadio quello federalista.
E soprattutto, abbandonando il profumo di estrema destra che è arrivato a portare il nome del generale Vannacci.
Cambiare le parole d’ordine, ripartire dalle radici. Da quel trionfo clamoroso che furono le elezioni Europee del 2019, in cui il Carroccio si portò a casa in Veneto quasi il 50% dei consensi, fino all’apice dell’epopea zaiana nel 2020 con quasi il 77% dei consensi, si è arrivati al crepuscolo: 14,5% alle Politiche del 2022, 13,1% alle Europee 2024, triplicati dall’alleato FdI. E allargando il raggio ai voti extra veneti, la discesa agli inferi in Emilia Romagna (dal 31 al 5%) e in Umbria (dal 36 al 7%) del weekend.
E allora la domanda se la fanno tutti, considerato che il Veneto non più Serenissimo si avvicina a grandi falcate verso le urne, probabilmente senza il «golden boy» delle grandi vittorie Luca Zaia: la Lega sta sparendo? E come fare per rianimarla?
Favero: «Errore colossale la svolta a destra»
I leghisti di casa nostra chiedono di accantonare i progetti della seconda vita del Carroccio, quella senza la parola Nord. A partire dal consigliere regionale Marzio Favero, teorico del leghismo originale: «Sono un federalista impenitente e resto convinto che la visione degli Stati centralisti e sovrani sia una salma del Novecento che merita degna sepoltura. È stata una scelta corretta andare a cercare consensi anche al Sud, ma si sarebbe dovuto fare senza dimenticare nostra identità.
La svolta a destra invece è stata un errore colossale, e ne stiamo vedendo tutti gli effetti: quel nazionalismo nascosto dietro la foglia di fico del sovranismo tradisce la matrice stessa della Lega».
Cita anche la svolta anti-europea, «che non risponde al pensiero politico del nostro movimento»: «Quello che occorre ora – rileva Favero – non è tornare ingenuamente alle origini, ma abbandonare il populismo e spiegare all’elettorato senza facili slogan le nuove logiche economiche e sociali. Spero che questa la lezione, o sberla, degli elettori porti un serio risveglio delle coscienze».
(da Il Corriere della Sera)
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