AVVISO A QUELLI CHE DICONO “I MIGRANTI? OSPITATELI A CASA VOSTRA”: ANTONELLA VIOLA L’HA FATTO, APETTIAMO CHE VOI OSPITIATE UN SENZATETTO DI PURA RAZZA ARIANA
L’IMMUNOLOGA HA TOLTO DALLA STRADA UNA COPPIA CHE VIVEVA IN AUTO INSIEME A DUE BIMBI A PADOVA … IL RACCONTO: “LI ABBIAMO PORTATI IN CASA NOSTRA, DOVE ABBIAMO CONVISSUTO PER UN MESE. POI ABBIAMO COMPRATO UN APPARTAMENTO PER POTERLO AFFITTARE AD UN PREZZO ONESTO”
Lo scorso ottobre diversi quotidiani locali parlarono della storia di Asma e Nadir, una coppia tunisina con due bambini che viveva in auto e che era stata “salvata” da una coppia padovana, che prima li aveva ospitati in casa e poi aveva comprato una casa da dare poi in affitto ad un prezzo equo.
Diversi mesi dopo emerge l’identità di chi li aveva aiutati, e si tratta di un volto decisamente noto: l’immunologa Antonella Viola. A raccontarlo è lei stessa in un post su Facebook in cui spiega di aver rotto il silenzio per chiarire alcune imprecisioni raccontate sul web. «Avevo deciso di tenere questa cosa assolutamente privata e riservata, ma oggi l’indignazione è tale che mi sento di raccontare la verità».
L’immunologa scrive: «Leggo su un articolo: “Haddad e Asma hanno due bambini piccoli. Vengono dalla Tunisia, lui è un operaio edile, lei ha da poco trovato lavoro come cameriera. Sono usciti dal sistema di accoglienza perché Haddad ha firmato un contratto per una ditta dell’alto Padovano, eppure per mesi non sono riusciti a trovare una casa per loro e per i loro figlioletti.
Hanno dormito anche in macchina. Davanti a un bar, così da poter scaldare l’acqua per il latte in polvere della più piccola. Poi la Fillea Cgil, insieme a Caritas e Avvocati di strada, è riuscita a trovare una soluzione”. Bellissimo, peccato che sia tutto falso».
Antonella Viola continua: «Io e mio marito abbiamo tolto dalla strada la famiglia di Asma, portandoli dapprima in casa nostra, dove abbiamo convissuto per un mese, e poi comprando un appartamento che andasse bene per le loro esigenze per poterlo affittare ad un prezzo onesto. Non ho mai visto la Cigl, né la Caritas né alcuna altra associazione. Ho speso tantissimo tempo nel girare di agenzia in agenzia per trovare una soluzione confortevole, rapida e alla portata delle mie risorse economiche.
La situazione di questa famiglia l’abbiamo risolta io e mio marito, senza ricevere alcun aiuto. Ho voluto farlo in silenzio perché le cose importanti non si fanno per raccontarle ma per il loro valore. E mai ne avrei parlato se non avessi letto queste falsità. Assurdo speculare sul dolore. Assurdo prendersi meriti inesistenti».
Come spiega il Corriere del Veneto, all’immunologa non è davvero andato giù il fatto che il sindacato Fillea Cgil e gli Avvocati di strada si siano intestati i meriti per il caso risolto. E dal sindacato fanno marcia indietro: «L’articolo era scritto male, lo abbiamo corretto, la professoressa Viola ha ragione», spiega al Corriere Barbara Schiavo, della Fillea Cgil.
(da agenzie)
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