BASSETTI E’ IL NUOVO PRESIDENTE DELLA CEI, “UN CARDINALE AL SERVIZIO DEGLI ULTIMI
E’ L’UOMO VOLUTO DAL PAPA FIN DAL 2014 QUANDO LO NOMINO’ CARDINALE A PERUGIA… A DIFESA DEI LAVORATORI, ATTENTO AL SOCIALE, VICINO A CHI HA BISOGNO
Francesco ha scelto. Il cardinale Gualtiero Bassetti è il nuovo presidente della Cei.
Ha avuto la meglio sugli altri due vescovi entrati ieri nella terna votata dall’assemblea generale, il vescovo di Novara Brambilla e quello di Agrigento Montenegro.
Bassetti era l’uomo voluto dal Papa fin dal 2014, quando lo creò cardinale nonostante Perugia non fosse una sede che prevedeva la berretta rossa.
Poi Francesco decise di lasciare in sella Bagnasco sino alla fine del suo mandato e tutto venne rimandato alle nuove procedure che per la prima volta hanno previsto l’elezione dopo la proposta di tre nomi al Papa.
Poco prima dell’assemblea generale Francesco ha confermato Bassetti alla guida di Perugia con la formula “donec aliter provideatur” (finchè il Papa non dispone diversamente), dopo la rinuncia da lui presentata per raggiunti limiti di età , al compimento dei 75 anni, il 7 aprile 2017.
Un chiaro segno che era su di lui che il Papa puntava per la successione di Bagnasco.
Il motto episcopale del nuovo presidente è “In charitate fundati”.
Richiama il significativo passo della Lettera agli Efesini di san Paolo e sintetizza lo stile di questo pastore della Chiesa universale.
Bassetti, già vice presidente della Cei (2009-2014), attuale presidente della Ceu, membro delle Congregazioni per i Vescovi e per il Clero e del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, è un cardinale al servizio degli “ultimi” facendo sentire concretamente la vicinanza della Chiesa di Cristo alle persone in difficoltà , disagiate, emarginate, sofferenti, gli “scarti della società “.
Nel contempo, richiama costantemente i cristiani ai loro doveri verso i fratelli che vivono difficili situazioni di povertà umana e materiale, oltre a non far mancare la sua attenzione a quanti sono “distanti” dalla Chiesa.
Insieme, lavora per essere fedele al suo stile di vescovo: “Operare per la comunione nella Chiesa”.
PRIME PAROLE DEL NEOPRESIDENTE
Appena saputa la nomina a presidente della Cei il cardinale Gualtieri Bassetti ha rilasciato una breve dichiarazione ringraziando la stampa: “Con tanta fiducia già in questo piccolo comunicato stringato vi apro il cuore”. Il primo pensiero, ha detto “va al Santo Padre per il coraggio che ha mostrato nell’affidarmi questa responsabilità al crepuscolo della mia vita. È davvero un segno che crede alla capacità dei vecchi di sognare: anche i vecchi avranno dei sogni e delle visioni. La cosa che mi ha dato grande gioia, in questo momento in cui è avvenuto qualcosa che è superiore alle mie forze, è stata una telefonata affettuosa dei ragazzi di Mondo X di padre Eligio, che mi hanno detto: ‘Continua a essere un papà per noi’. Ecco l’ho ritenuta la raccomandazione più importante”.
Poi ha aggiunto: “Non ho programmi preconfezionati da offrire, perchè nella mia vita, con gli scout da giovane prete, sono sempre stato abbastanza improvvisatore. Intendo lavorare con tutti i vescovi, grato per la fiducia che mi hanno assicurato e per l’abbraccio affettuoso anche di stamane avvenuto nella sagrestia della basilica di San Pietro. Il Papa ci ha raccomandato di condividere tempo, ascolto, creatività e consolazione. Ed è quello che cercheremo di fare insieme noi vescovi anche il Papa continua a raccomandarci: Vivete la collegialità , camminate insieme. È questa la cifra che ci permette di intepretare la realtà con gli occhi e il cuore di Dio. Mi incoraggiano le parole del cardinale Bagnasco, a cui mi sento legato da sincera amicizia, quando ha augurato al nuovo presidente di essere se stesso. E questo è quello che io desidero nel profondo del mio cuore”.
PASTORE NELLO STILE DI FRANCESCO
Le radici di Bassetti affondano fra le montagne che dividono la Toscana e l’Emilia Romagna: nasce il 7 aprile 1942 a Popolano di Marradi, in provincia di Firenze ma nella diocesi di Faenza-Modigliana. È il primo di tre figli e viene alla luce nel comune che ha dato i natali al poeta Dino Campana. Due suoi cugini sono sacerdoti, don Giuseppe e don Luca Bassetti.
Dopo aver trascorso l’infanzia a Fantino, nell’arcidiocesi di Firenze, nel 1956 entra nel Seminario di Firenze. Il 29 giugno 1966 viene ordinato presbitero nel duomo di Santa Maria del Fiore dal cardinale Ermenegildo Florit.
Inviato come vice parroco nella comunità di San Salvi, nel 1968 è chiamato in Seminario come assistente al Minore e responsabile della pastorale vocazionale.
Nel 1972 viene nominato rettore del Seminario Minore. Nel 1979 il cardinale Giovanni Benelli gli affida l’incarico di rettore del Seminario Maggiore, a soli 37 anni. Nel 1990 il cardinale Silvano Piovanelli lo nomina suo pro-vicario e nel 1992 lo chiama a diventare vicario generale dell’arcidiocesi di Firenze.
Il 3 luglio 1994 papa Giovanni Paolo II lo elegge vescovo di Massa Marittima-Piombino. Viene ordinato vescovo l’8 settembre dal cardinale Piovanelli nella basilica di San Lorenzo a Firenze. Il 21 novembre 1998 viene eletto vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
Dalla Gmg di Roma in poi, la vicinanza ai giovani sarà una costante del suo episcopato. Promosso da Benedetto XVI alla sede metropolitana di Perugia-Città della Pieve il 16 luglio 2009, fa il suo ingresso in diocesi il 4 ottobre dello stesso anno.
Bassetti ha molto in comune con il suo predecessore, il cardinale Gioacchino Pecci (papa Leone XIII), che fu vescovo di Perugia dal 1846 al 1878, entrato nella storia come il “Papa riformatore e sociale” e il “Papa dei lavoratori”, che, nello scrivere l’enciclica Rerum novarum, formulò i fondamenti della Dottrina sociale della Chiesa. Bassetti è un Pastore molto sensibile alle problematiche sociali, in particolare al mondo del lavoro e al ceto meno abbiente.
Fin dal suo breve ma intenso episcopato al servizio della diocesi di Massa Marittima-Piombino, fu vicino alle famiglie dei minatori e dei lavoratori delle Acciaierie alle prese con una crisi difficile.
Vicinanza al mondo del lavoro che ebbe anche da vescovo della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Qui non perde occasione di far sentire la voce della Chiesa in diverse difficili situazioni accentuate dal perdurare della crisi economica.
Molto attento alla famiglia, la “Chiesa domestica”, senza la quale la società non ha futuro, il cardinale Bassetti è stato chiamato da papa Francesco a far parte della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia.
Ha scritto le Meditazioni della Via Crucis presieduta da Francesco il Venerdì Santo 2016 al Colosseo, sviluppando nelle quattordici stazioni il tema della sofferenza dell’uomo di oggi, della famiglia, delle persecuzioni e delle tragedie delle migrazioni, sul filo conduttore dell’amore e del perdono.
Nei piani pastorali affronta i temi della vita, della famiglia, della riscoperta dell’identità battesimale, della parrocchia dal volto missionario e comunità educante, della giustizia sociale.
Nei numerosi messaggi che ha rivolto ai fedeli e agli uomini di buona volontà delle tre Diocesi da lui guidate nei suoi oltre venti anni di vescovo, si è soffermato spesso sulle morti nel lavoro e sulla crisi occupazionale, sulla politica che ha bisogno di un “sussulto profetico”, sulla legalità nella gestione della cosa pubblica, sullo shopping domenicale che snatura il giorno del Signore, sulle gravi piaghe sociali del nostro tempo, quali la prostituzione, il consumo di sostanze stupefacenti, di alcool e il gioco d’azzardo, che rendono l’uomo schiavo e vittima di queste povertà estreme.
(da “La Repubblica“)
Leave a Reply